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Cala il prezzo del gas, ma le bollette restano più alte del 40% rispetto al 2019 – L’analisi su Milano, Roma e Palermo

Lo studio del think tank Ecco: "Riduzione dei costi di circa il 15% rispetto allo scorso anno che è stato il più caro di sempre". Nel capoluogo lombardo, la spesa sarà di circa 1.080, in un appartamento da 70 metri quadrati
Cala il prezzo del gas, ma le bollette restano più alte del 40% rispetto al 2019 – L’analisi su Milano, Roma e Palermo
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Nonostante il calo del prezzo del gas sui mercati europei rispetto a un anno fa, nell’inverno che sta per iniziare le bollette resteranno alte. Le famiglie italiane spenderanno in media circa il 40% in più per il gas rispetto al periodo pre-crisi 2019/20, pur beneficiando di un calo dei costi di circa il 15% rispetto allo scorso inverno, che è stato il più caro di sempre. Una riduzione che però non basta a compensare l’aumento strutturale dei prezzi e delle altre componenti della bolletta. È quanto emerge dall’analisi “Prezzo del gas: un altro caro inverno” pubblicata da Ecco. Come ogni anno, il think tank climatico italiano stima il costo della bolletta gas nella stagione invernale prendendo a modello tre abitazioni tipo di 38, 70 e 110 metri quadrati in tre città italiane, Milano, Roma e Palermo. L’analisi confronta il periodo che va da novembre 2025 a marzo 2026, con il contesto pre-crisi 2019/20 e con gli stessi mesi dello scorso anno. “Anche il prossimo inverno le famiglie continueranno a pagare molto per riscaldare le proprie abitazioni. Il gas resta strutturalmente caro e il mercato rimane volatile” Matteo Leonardi, co-fondatore e direttore esecutivo di Ecco. “L’elettrificazione rimane la soluzione più efficiente, ma oggi una parte rilevante dei vantaggi offerti dalle soluzioni elettriche viene assorbita da tasse e oneri che penalizzano l’elettricità” osserva Leonardi, secondo cui “serve una riforma strutturale della fiscalità e degli oneri sull’energia per rendere conveniente la transizione per famiglie e imprese, e disporre di gettito per aiutare il consumatore finale ad adottare soluzioni elettrificate”.

Gas più economico, ma non si torna ai livelli pre-crisi

A novembre 2025 il prezzo del gas è sceso sotto i 30 euro a megawattora, ma resta quasi il doppio rispetto ai livelli del 2019. A questo si aggiungono uno spread pari a 0,12 euro/Smc (standard metro cubo) e costi fissi di commercializzazione stimati in 130 euro all’anno. Il mercato europeo del gas rimane caratterizzato da una forte volatilità e da una crescente dipendenza dal Gnl, che comporta costi strutturalmente più elevati legati alla liquefazione, al trasporto e alla competizione internazionale. Alla riduzione del prezzo della materia prima (in media, è previsto un calo del 33% rispetto all’inverno 2024/25), si contrappone l’aumento delle componenti di trasporto e degli oneri di sistema, che continuano a incidere in modo significativo sul costo finale della bolletta per le famiglie. La bolletta, dunque, resta elevata perché il costo finale non dipende solo dalla materia prima. Lo scorso inverno, infatti, la spesa record non era dovuta esclusivamente a un prezzo del gas ancora alto (48–50 euro per megawattora), ma anche al ritorno ai livelli standard delle componenti della bolletta dopo la fine degli aiuti pubblici. Durante la crisi energetica, il Governo aveva speso oltre 60 miliardi di euro per calmierare i prezzi e azzerare molte componenti delle bollette domestiche. Supporto terminato già nell’inverno 2024/25, quando l’Iva è tornata dal 5% ai livelli standard (10–22%) ed è cessato l’azzeramento degli oneri di sistema.

Quanto spenderanno le famiglie a Milano, Roma e Palermo

L’analisi di Ecco stima il costo della bolletta gas per il periodo novembre 2025 – marzo 2026 in tre città e per abitazioni di diverse dimensioni. A Milano, per riscaldare, cucinare e produrre acqua calda sanitaria in una casa in classe energetica G, una famiglia in un appartamento di 70 metri quadri spenderà circa 1.080 euro, il 31% in più rispetto al periodo pre-crisi (825 euro), ma il 22% in meno rispetto allo scorso inverno (1.387 euro). Se la casa è di 110 metri quadrati, la spesa sale a 1.628 euro (il 33% in più rispetto al 2019/20, ma il 23% in meno rispetto allo scorso anno). Un’abitazione di 38 metri quadrai comporta una spesa stimata di 620 euro (+26% sul 2019/20 e -21% sul 2024/25). A Roma, per un’abitazione di 70 metri quadrati, la spesa prevista è di 1.007 euro, con un aumento del 43% rispetto al 2019/20 e una riduzione del 9% rispetto al 2024/25. Per i 110 metri quadrati si stimano 1.496 euro (con un aumento del 45% sul 2019/20 e un calo del 10% sul 2024/25), mentre per un appartamento di 38 metri quadrati si spenderanno circa 580 euro (+38% sul 2019/20 e -7% sul 2024/25). A Palermo, infine, per una casa di 70 metri quadrati, la spesa stimata è di 677 euro: +45% rispetto al 2019/20 e -8% rispetto al 2024/25. Per 110 metri quadrai si arriva a 1.034 euro (+54% sul 2019/20 e -6% sul 2024/25), mentre un’abitazione di 38 metri quadrati comporta una spesa di 412 euro (+38% sul 2019/20 e -6% sul 2024/25).

Elettrico più efficiente, ma in bolletta non si vede il vantaggio economico

Quest’anno l’analisi stima e confronta anche i costi del gas con la bolletta elettrica, nell’ipotesi che riscaldamento e acqua calda sanitaria siano soddisfatti interamente con tecnologie basate sull’energia elettrica. I risultati mostrano che passare a soluzioni elettriche come le pompe di calore consente di ridurre i consumi energetici fino al 75–80%. Tuttavia, la riduzione della spesa in bolletta è più contenuta, tra il 38% e il 53% rispetto all’uso delle caldaie a gas. A Milano, ad esempio, una famiglia che utilizza una pompa di calore per riscaldamento e acqua calda sanitaria spenderà circa 630 euro, contro oltre mille euro con il gas. “Tuttavia – spiega Ecco – il vantaggio dell’elettrificazione risulta fortemente ridimensionato dall’attuale struttura di tasse, oneri di sistema e componenti ambientali, che gravano sull’elettricità in misura molto superiore e contraddittoria rispetto al gas”. A Milano, Roma e Palermo il consumatore elettrico paga costi fiscali, parafiscali e ambientali pari rispettivamente a 185, 120 e 85 euro, con un peso del 29%, 27% e 25% sulla bolletta totale. Sul gas, per le stesse città, il peso è inferiore: 19%, 16% e 10%.

Perché la proposta del Governo non basta

Nella proposta del Decreto Legge Bollette, il Governo ipotizza una cartolarizzazione degli oneri a carico della bolletta elettrica che genererebbe, secondo le stime, un risparmio di 30-40 euro all’anno a famiglia. “Anche se nella giusta direzione, questa misura non è sufficiente a risolvere il disallineamento tra fiscalità e oneri a carico dei diversi vettori energetici” spiega Ecco nel report che, con l’obiettivo di superare l’impostazione attuale, invoca “una revisione strutturale dei criteri con cui oneri di sistema e componenti fiscali vengono distribuiti, con l’obiettivo di garantire una convenienza economica chiara nel passaggio dalle tecnologie a combustione (come le caldaie a gas) alle soluzioni elettriche (come le pompe di calore)”. In questo quadro, l’introduzione dell’Ets2 a partire dal 2028 può essere un’opportunità “per un riordino della stratificazione fiscale e degli oneri nelle tariffe energetiche”.

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