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Lotta all’overtourism, legittime le norme della Regione Toscana sugli affitti brevi: lo ha stabilito la Corte Costituzionale

Arriva il disco verde della Consulta che ha respinto il ricorso del governo, dichiarando infondate le questioni di legittimità sollevate
Lotta all’overtourism, legittime le norme della Regione Toscana sugli affitti brevi: lo ha stabilito la Corte Costituzionale
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È stata la Regione apripista con il suo nuovo Testo unico del turismo che ha fissato delle regole per governare il fenomeno degli affitti brevi e per contenere il fenomeno dell’overtourism. Adesso per la Toscana arriva il disco verde della Corte Costituzionale che ha respinto il ricorso del governo, dichiarando infondate le questioni di legittimità sollevate. Con le nuove norme, tra le altre cose, i Comuni a più alta densità turistica potranno disporre limiti all’esercizio dell’attività di locazione breve praticata per finalità turistiche, in determinate zone o aree del proprio territorio: sia un divieto generale allo svolgimento dell’attività di locazione breve, sia un numero massimo di giorni. E per la Consulta quanto contenuto in quel Testo unico è legittimo. Decisione che ha l’esultanza del governatore Eugenio Giani, del campo progressista (che ha votato la norma), della Cgil e delle associazioni degli inquilini.

La Consulta ha dichiarato infondate le questioni di legittimità sollevate dal Governo, a marzo scorso, con riferimento a più disposizioni della legge regionale toscana. Per quanto riguarda i limiti che i Comuni possono imporre agli affitti brevi, la Corte ha esclusol’invasione della materia ‘ordinamento civile'”: la norma detta una disciplina amministrativa che “interseca in via prevalente le materie del governo del territorio e del turismo, in quanto prevede un potere regolatorio comunale – che riguarda un’attività economica di tipo turistico e si riflette sull’assetto del territorio – e istituisce un (possibile) regime amministrativo autorizzatorio”. Per quanto riguarda gli articoli del Testo unico che stabiliscono che le strutture ricettive turistiche extra-alberghiere con le caratteristiche della civile abitazione devono essere gestite in forma imprenditoriale, determinano, scrive la Consulta, “un’ingerenza nelle libere scelte dei proprietari” che però è “giustificata” in quanto “volta a perseguire una funzione sociale in modo proporzionato, in particolare la finalità di limitare la proliferazione delle strutture ricettive extra-alberghiere e gli effetti negativi dell’overtourism”.

Vittoria su tutta la linea della Regione Toscana”, commenta il governatore Eugenio Giani che si dice “estremamente contento perché rivela la correttezza del nostro operato”. “Molte altre Regioni aspettavano l’esito del giudizio della Corte Costituzionale rispetto alla legge toscana, a questo punto diventiamo caposcuola rispetto a leggi sul turismo che riconoscono questa disciplina e questa possibilità di autodeterminazione delle Regioni in una materia che di per sé la Costituzione riconosce a livello locale”, conclude Giani. “Un punto fermo importante per continuare nel nostro lavoro per un turismo sostenibile. Siamo sulla strada giusta e andiamo avanti”, commenta la sindaca di Firenze, Sara Funaro. “Come amministrazione – prosegue -, siamo sempre stati convinti della necessità di una regolamentazione delle locazioni brevi in grado di garantire un’adeguata qualità della vita per i residenti e non appena abbiamo ne avuto la possibilità abbiamo approvato un regolamento, primi in Italia. Il diritto dei Comuni di introdurre limiti specifici in aree ad alta densità turistica è una importante strumento per città come Firenze che devono affrontare l’impatto del sovraffollamento turistico, preservando al contempo l’accesso al mercato per chi vuole intraprendere attività turistiche in maniera regolamentata e imprenditoriale. Il nostro obiettivo – conclude – è sempre stato quello di conciliare l’accoglienza dei turisti con la qualità della vita dei fiorentini”.

“Questa sentenza conferma che la strada intrapresa dalla Toscana era quella giusta: contrastare la rendita e la deregulation degli affitti brevi che stanno svuotando i centri storici, espellendo residenti e lavoratori, e aggravando l’emergenza abitativa, in particolare nelle città a forte vocazione turistica come Firenze“, dichiarano, in una nota, Cgil Toscana, Cgil Firenze, Federconsumatori Toscana e Sunia Toscana. “Ora però – sottolineano – è fondamentale passare rapidamente alla fase attuativa. Spetta ai Comuni il compito di mappare le aree omogenee caratterizzate da tensione abitativa, per poter applicare strumenti di regolamentazione efficaci e mirati. La legge regionale offre finalmente una base solida: va utilizzata fino in fondo, senza ritardi”, aggiungono auspicando che adesso questo possa “diventare un modello nazionale”. “I Comuni hanno ora il via libera giuridico per mettere un freno all’overtourism e proteggere i residenti e le città. Basta zone grigie: chi fa impresa turistica deve avere destinazioni d’uso specifiche”, afferma Pietro Pierri della segreteria nazionale Unione inquilini. “Le città – conclude – devono tornare a essere comunità e per questo la priorità torna alla residenza, alle famiglie, agli inquilini“.

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