“Mi diceva ‘Sento che hai il ciclo, quando cammini ti si piega l’assorbente’. Ci raccontava le sue storie”: le violenze subite da Emmanuelle Girard
Violenze verbali, psicologiche, umiliazioni. Emmanuelle Girard – tennista francese che nell’ultimo anno non ha giocato dopo esser diventata mamma – ha dovuto sopportare di tutto nel corso della sua carriera. Soprattutto nella prima fase, quando a 14 anni arrivò al Creps (Centro di risorse, di competenza e di performance sportiva). Da lì è iniziato un incubo con l’allora suo allenatore.
Incubo cominciato quando Girard rimase da sola e lì “ho iniziato a vedere il suo vero volto”, ha raccontato a L’Équipe durante un’intervista cruda e ricca di aneddoti sconvolgenti. “In allenamento piangevo in campo. Appena sbagliavo qualcosa, quello mi distruggeva: ‘Sei solo una merda, come puoi fare una cosa del genere?’. Non avevamo il diritto di sbagliare in allenamento, non avevamo il diritto di piangere, non avevamo il diritto di mostrare le nostre emozioni'”.
Ma non solo in campo. Anche fuori dal campo la situazione non era delle migliori, anzi: “La sera dovevamo spegnere i telefoni alle 21:30. Lo aveva imposto lui. A volte chiamava la sera per controllare. Se il telefono squillava, il giorno dopo venivi sgridata in riunione davanti a tutte e ti toglieva il telefono per una settimana. Per collegarci al wifi avevamo un identificativo e dovevamo inserire il numero della stanza. Controllava ogni giorno chi si collegava e a che ora”.
E il suo comportamento umiliante toccava anche ambiti della vita privata che mettevano in imbarazzo le giovani tenniste, soprattutto a 14/15 anni: “Era iper invadente. Un giorno mi ha detto: ‘Sento che hai il ciclo. Quando cammini sento l’assorbente che si piega’. Io avevo 15 anni, lui 42 o 43. Ci raccontava anche le sue storie sessuali… A un’altra ragazza ha detto: ‘Dovresti depilarti le gambe e le ascelle’. Aveva 14 anni”.
E in caso di sconfitta – anche dopo un bel torneo e delle prestazioni convincenti – era un’umiliazione: “Persi ai quarti e dopo il match mi distrusse: ‘È inaccettabile, sei davvero solo una merda! Dovrai riflettere sulle conseguenze delle tue azioni’”.
Girard sbottò e si rivolse alla psicologa del Creps, che le consigliò subito di andarsene. Ma il controllo psicologico del coach era tale che la giovanissima tennista non ha avuto il coraggio di andarsene. Trovò un nuovo allenatore e ritrovò il sorriso, ma quando il “mostro” lo scoprì, minacciò Girard e la famiglia: “È andato su tutte le furie. Ha convocato una riunione a casa sua con i miei genitori. Ci disse: ‘Tutto questo è grazie a me. Se mi lasci, non avrai più nulla. Senza di me, la tua carriera è finita. Invece, se decidi di restare, devi dire subito a quell’allenatore di smettere di parlarti. Non avrete più alcun contatto’”. E così fu.
Poi però la situazione degenerò, con la quasi 18enne tennista francese che iniziò ad avere attacchi di panico e un rifiuto totale del tennis. Confronto durissimo, urla, insulti e l’addio: “Ho iniziato ad avere disturbi del comportamento alimentare. Sono stata anoressica per quasi tre anni. Ho perso 10 kg in due mesi, non mangiavo più, dormivo continuamente”.
Da lì ha ritrovato il sorriso e soprattutto la voglia di uscire e tornare a giocare a tennis: “Essere duri non è un problema. Servono rigore ed esigenza nello sport di alto livello. Ma è completamente diverso dalla cattiveria e dall’umiliazione. Questi comportamenti devono cessare”.