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Napoli soffoca: così l’overtourism e l’inquinamento da record uccidono anche nel 2025

Capodichino supera i 13 milioni di passeggeri, mentre i biossidi di azoto raggiungono livelli straordinari con 180 giorni di sforamenti
Napoli soffoca: così l’overtourism e l’inquinamento da record uccidono anche nel 2025
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Numeri record per l’overtourism a Napoli, grazie alla presenza dell’aeroporto intracittadino di Capodichino (che supera i 13 milioni di passeggeri nel 2025, record assoluto!) e del porto di Napoli, con maxi navi da crociera sempre più grandi e ancora senza elettrificazione delle banchine per oltre 10 milioni di passeggeri in transito. Di conseguenza ovviamente Napoli è diventata la capitale italiana dell’inquinamento dell’aria… ma non lo deve sapere nessuno!

I dati raccolti dal Progetto Aria di Isde Italia, che sono la rielaborazione dei dati ufficiali provenienti da Arpac, certificano Napoli anche a fine novembre 2025 come la città metropolitana più inquinata di Italia con un eccesso veramente stratosferico di biossidi di azoto, provenienti – più che dal traffico veicolare di auto private – dal porto e dall’aeroporto intracittadini sviluppatisi in modo mostruoso e senza alcun controllo, dal momento che la Città metropolitana detiene solo il 12% di Gesac (aeroporto Capodichino), controllata per oltre l’83% dal fondo F2i tramite la SpA 2i Aeroporti.

La tutela della salute dei napoletani viene cosi completamente rinnegata: registrare dal 1° gennaio a fine novembre 2025 oltre 180 giorni di sforamenti di soli biossidi di azoto (a Milano 55!), inquinante con potentissima azione pro infiammatoria specie sull’apparato cardiocircolatorio, con oltre 309 giorni di sforamenti complessivi tra pm10, pm2.5, NO2 e ozono (Milano 301, Torino 244), vuol dire nello specifico medico provocare, oltre al già noto eccesso di cancro specie del polmone, l’eccesso nazionale registrato a Napoli di infarti, ictus, incidenti cardiovascolari acuti, ma anche complicare le polmoniti, le broncopolmoniti e tutte le influenze in questo periodo di picco invernale, inducendo esiti mortali nei più fragili e provocando asma in pressoché tutte le fasce di età di tutti i residenti a Napoli. Di conseguenza esplodono per sovraffollamento tutti gli studi medici, gli ospedali e i pronto soccorso della città.

Napoli ormai è una giostra mortale per i residenti per pessima qualità di vita certificata ormai da tutti, dove si divertono, restando in ottima salute e incassando miliardi di euro, solo le multiutility che si nascondono dietro le quinte di questo circo Barnum mortale.

A seguito di tale eccezionale incremento di tutte le patologie cronico-degenerative, incluso il cancro da inquinamento dell’aria, si registra inoltre un consumo record di farmaci sia sotto brevetto, a costi eccezionali e fuori controllo, che fuori brevetto direttamente sulle tasche dei cittadini napoletani, sempre più ammalati e sempre più poveri. La Campania detiene infatti anche record negativi per il consumo di farmaci, e ha una delle più alte spese pro capite per farmaci a brevetto scaduto, insieme a Calabria e Lazio, regioni coi redditi pro capite più bassi di Italia. Questi dati, basati sui rapporti Aifa come OsMed, indicano un consumo elevato di farmaci nonostante la regione sia la più giovane d’Italia, evidenziando gravissimi problemi socio-sanitari.

Passano i secoli, ma il modo di “governare” Napoli resta lo stesso anche se cambiano le modalità: da feste farina e forca, siamo passati a feste fritture e farmaci!

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