Lukashenko libera 123 prigionieri politici, tra cui il Nobel Bialiatski: gli Usa revocano sanzioni alla Bielorussia
Prima la liberazione, poi l’allentamento di alcune sanzioni da parte di Washington, in particolare quella sul potassio bielorusso, nel più recente segnale di disgelo tra Stati Uniti e Minsk. Le autorità bielorusse hanno rilasciato 123 prigionieri, tra cui il premio Nobel per la pace Ales Bialiatski, la figura chiave dell’opposizione Maria Kolesnikova, e Viktor Babariko, uno dei principali sfidanti del presidente bielorusso Alexander Lukashenko prima di essere incarcerato in vista delle elezioni del 2020, ampiamente denunciate come truccate da gruppi per i diritti umani e osservatori indipendenti, innescando proteste di massa in tutto il Paese, stretto alleato della Russia. Liberati anche 5 cittadini ucraini, ha riferito Zelensky, lodando gli “sforzi congiunti con gli Stati Uniti”. “Grazie al ruolo attivo degli Stati Uniti e alla collaborazione delle nostre agenzie di intelligence, circa un centinaio di persone vengono ora rilasciate, tra cui cinque ucraini”, ha sottolineato il presidente ucraino, come riportano i media ucraini. Allo stesso tempo, ha incaricato i servizi di massimizzare gli sforzi sul fronte russo, in modo che il rilascio dei prigionieri di guerra ucraini potesse avvenire entro il nuovo anno. Oltre 100 dei prigionieri politici liberati sono stati trasferiti in Ucraina e “dopo aver ricevuto le cure mediche necessarie e se lo desiderano, i cittadini bielorussi rilasciati saranno trasportati in Polonia e Lituania”, ha dichiarato il centro di coordinamento dei prigionieri di guerra di Kiev in una nota, aggiungendo che 114 delle 123 persone liberate si trovano ora in Ucraina. Parlando a Vilnius, un portavoce della leader dell’opposizione bielorussa in esilio Svetlana Tikhanovskaya ha dichiarato che sono stati trasferiti “inaspettatamente” in Ucraina anziché in Lituania, una decisione presa dallo stesso Lukashenko. Il rilascio arriva mentre il presidente autoritario Alexander Lukashenko cerca di migliorare le relazioni con Washington e in generale con l’Occidente. Vicina a Mosca, Minsk ha dovuto affrontare l’isolamento e le sanzioni occidentali per anni. Lukashenko ha governato la nazione di 9,5 milioni di abitanti con il pugno di ferro per oltre tre decenni, e il paese è stato ripetutamente sanzionato dai paesi occidentali sia per la sua repressione dei diritti umani sia per aver permesso a Mosca di utilizzare il suo territorio durante l’invasione dell’Ucraina nel 2022.
John Coale, inviato speciale degli Stati Uniti per la Bielorussia, ha incontrato Lukashenko per colloqui a Minsk, venerdì e sabato e, parlando con i giornalisti, ha affermato che normalizzare le relazioni tra Washington e Minsk era “il nostro obiettivo”. “Stiamo revocando le sanzioni, prigionieri vengono rilasciati. Ci parliamo costantemente”, ha dichiarato, secondo Belta. Inoltre, ha affermato che le relazioni tra i due Paesi si stavano evolvendo da “piccoli passi a passi più sicuri” con l’intensificarsi del dialogo. L’ultima volta che i funzionari statunitensi hanno incontrato Lukashenko, nel settembre 2025, Washington ha annunciato l’allentamento di alcune delle sanzioni contro la Bielorussia, mentre Minsk ha rilasciato più di 50 prigionieri politici in Lituania. Complessivamente, la Bielorussia ha rilasciato più di 430 prigionieri politici da luglio 2024, in quello che è stato ampiamente visto come un tentativo di riavvicinamento con l’Occidente.
La leader dell’opposizione bielorussa Sviatlana Tsikhanouskaya ha dichiarato all’Associated Press che l’allentamento delle sanzioni faceva parte di un accordo tra Minsk e Washington, in base al quale un altro folto gruppo di prigionieri politici in Bielorussia avrebbe dovuto essere rilasciato. “La liberazione dei prigionieri politici significa che Lukashenko comprende il dolore delle sanzioni occidentali e sta cercando di alleviarle”, ha detto Tsikhanouskaya. “Ma non siamo ingenui: Lukashenko non ha cambiato le sue politiche, la sua repressione continua e continua a sostenere la guerra della Russia contro l’Ucraina. Ecco perché dobbiamo essere estremamente cauti con qualsiasi discorso sull’allentamento delle sanzioni, in modo da non rafforzare la macchina da guerra russa e incoraggiare continue repressioni”, ha aggiunto. Tsikhnouskaya ha anche definito le sanzioni dell’Unione europea contro i fertilizzanti potassici bielorussi come molto più dolorose per Minsk di quelle imposte dagli Stati Uniti, affermando che, mentre l’allentamento delle sanzioni statunitensi potrebbe portare al rilascio dei prigionieri politici, le sanzioni europee dovrebbero spingere verso cambiamenti sistemici a lungo termine in Bielorussia e la fine della guerra russa in Ucraina. Gli ultimi colloqui hanno toccato anche il tema Venezuela, così come l’invasione russa in corso dell’Ucraina. Coale ha dichiarato ai giornalisti che Lukashenko aveva dato “buoni consigli” su come affrontare il conflitto, affermando che Lukashenko e il presidente russo Vladimir Putin erano “amici di lunga data” con “il livello di relazione necessario per discutere di tali questioni”. “Naturalmente, il presidente Putin potrebbe accettare alcuni consigli e non altri”, ha detto Coale.