Salvini contro l’invio di armi a Kiev: “Non tolgo soldi alla sanità italiana per fare andare avanti una guerra che è persa”
“Io non tolgo soldi alla sanità italiana per fare andare avanti una guerra che è persa“. Mentre Giorgia Meloni incontra a Palazzo Chigi il presidente ucraino Volodymyr Zelensky e gli assicura che “l’Italia continuerà a fare la sua parte” per Kiev, il vicepremier Matteo Salvini va in tv e insiste sulla contrarietà della Lega ad altri aiuti militari per l’Ucraina. Tutto questo nonostante Meloni e l’altro vicepremier Tajani hanno assicurato nei scorsi giorni che entro la fine del mese arriverà in Consiglio dei ministri il decreto per la proroga per tutto il 2026 dell’autorizzazione all’invio di armi a Kiev.
“Al di là delle centinaia di migliaia di morti che sono il dramma numero uno, questa guerra è già costata 300 miliardi di euro e l’anno prossimo Trump ha già detto: ‘Io non ci metto più una lira, se volete andare avanti la pagate voi’ e solo all’Europa costerebbe 140 miliardi di euro. Ora chi li mette quei soldi? Io non tolgo soldi alla sanità italiana per fare andare avanti una guerra che è persa. Questa è la realtà”, ha detto Salvini intervenendo in collegamento con 4 di sera in onda su Rete4. Il segretario del Carroccio ricorda che “c’è un piano proposto dal presidente Trump, lasciamo che si confrontino loro”. Poi attacca: “L’impressione è che qualcuno in Europa, per salvare il suo posto e la sua poltrona, non abbia interesse a fare una pace concreta. Qualcuno continua a dire dalle parti di Bruxelles ‘Vinceremo, vinceremo’. Ma non ci sono riusciti Napoleone e Hitler a mettere in ginocchio la Russia. Quindi io ritengo – continua – che prima ci si siede al tavolo e si trova un accordo meglio è per tutti”.
In merito a quanto dichiarato da Trump nella sua intervista a Politico, Matteo Salvini condivide la posizione del presidente Usa: “La critica di Trump immagino non sia ai cittadini, cioè agli italiani, ai tedeschi, agli spagnoli, ma ai vertici, alla burocrazia europea, che è quella che contesto anch’io da anni, senza aspettare Trump”. “Sono quelli che ci impongono regole folli sulle caldaie, sui caminetti, sui motorini, sui furgoni”, conclude il segretario della Lega.