Lando Norris è campione del mondo di Formula 1: McLaren in estasi, Verstappen vince ad Abu Dhabi ma non basta
Lando Norris è il nuovo campione del mondo della Formula 1. Il britannico riesce nell’impresa di riportare alla McLaren il titolo Piloti, al termine di una stagione dominata dalle vetture Papaya, se non fosse per gli inciampi degli ultimi mesi che avevano permesso la rimonta di Max Verstappen. L’olandese ha vinto anche l’ultima gara ad Abu Dhabi, ma dopo quattro stagioni deve abdicare: a Norris bastava il podio, è arrivato terzo al traguardo e ora è lui il nuovo campione iridato. Secondo al traguardo il suo compagno di squadra Oscar Piastri, che chiude terzo nella classifica Mondiale. È la grande festa della McLaren guidata dall’italiano Andrea Stella, il team principal che nelle ultime due stagioni ha portato due titoli Costruttori e ora anche il titolo Piloti. Lando Norris è il 35esimo pilota in grado di entrare nell’albo d’oro dei vincitori del Circus. Con il successo la McLaren è tornata a vincere un Mondiale Piloti dopo 17 anni: l’ultimo fu Lewis Hamilton a Interlagos 2008.
La classifica Piloti del Mondiale si chiude così: 423 Norris, 421 Verstappen, 410 Piastri. Inevitabilmente, riaffiora il ricordo di quanto accaduto una settimana fa in Qatar: il sorpasso di Norris nel finale su Antonelli, diventato bersaglio di accuse assurde, e quel quarto posto che, riletto oggi, pesa come un mattone nella classifica. Norris si è preso il titolo con un super finale di campionato, con la maturità che gli si chiedeva dopo tanti errori visti tra le metà campionato 2024 e 2025. Non è stato il dominatore né il più efficace sul giro secco o nel corpo a corpo, ma ha saputo tenere in piedi una stagione che ad agosto sembrava spezzata. Dopo il ritiro di Zandvoort, si è ritrovato staccato in modo pesante dal compagno Piastri, che guidava il mondiale con autorità. Sembrava un’altra annata di rimpianti, e invece da quel momento è iniziata la sua risalita.
Il commento della gara
Max Verstappen vince il GP di Abu Dhabi, ultima tappa di campionato, ma Lando Norris (terzo al traguardo dietro a Piastri) è ufficialmente il nuovo Campione del Mondo di F1 2025. Dietro di loro un ottimo Charles Leclerc, davanti a un anonimo George Russell, poi Fernando Alonso sesto, Esteban Ocon, Lewis Hamilton ottavo (scattava 16esimo), Lance Stroll e Ollie Bearman a chiudere la top ten. Gara incolore per Andrea Kimi Antonelli, mai in lotta davanti e 15esimo finale.
Alla fine ce l’ha fatta: Lando Norris è Campione del Mondo per la prima volta nella storia della F1. Un finale che, guardando la stagione nel suo complesso, sembrava scritto, perché quasi dall’inizio la McLaren ha messo in pista la vettura più completa e continua del 2025. Eppure, proprio per questo, avrebbe avuto del clamoroso se il titolo fosse sfuggito. Norris arrivava ad Abu Dhabi da favorito nella volata a tre, ma trovarsi Verstappen in pole, rigenerato nella seconda parte di campionato (specie dopo Monza) e affamato di un quinto titolo consecutivo, rendeva tutto meno scontato. Solo Michael Schumacher c’era riuscito, e il fatto che l’olandese abbia mancato l’impresa per due punti soltanto dà la misura della follia di questo finale.
La gara decisiva di Yas Marina, però, non ha regalato nulla a Norris. Anzi: dopo pochi secondi era già in salita. Piastri lo ha passato con decisione all’esterno alla prima occasione utile, una manovra senza compromessi che ha messo subito pepe. La McLaren non è intervenuta, lasciando correre entrambi: la lotta interna è rimasta aperta fino all’ultimo, un filo interrotto che continuerà a far discutere. Il momento chiave è arrivato poco dopo, quando i primi pit anticipati — Russell e poi Leclerc — hanno costretto Norris a una sosta anticipata per non restare imbottigliato. Una scelta che l’ha rimesso in mezzo al traffico, con ottime scelte in pista dei momenti nei quali superare evitando danni.
Già, perché Norris, una volta rientrato, ha dovuto ricostruirsi il piazzamento un sorpasso alla volta, consapevole che ogni tentativo sfiorava il baratro. La scena più tesa è stata quella con Yuki Tsunoda: il giapponese, ormai fuori dalla famiglia Red Bull, ha interpretato il ruolo del difensore disperato, con cambi di traiettoria al limite che hanno lasciato più di un brivido. Norris è finito largo, ha rischiato, ma non ha commesso errori. I commissari hanno punito il giapponese per la condotta eccessiva con cinque secondi: una decisione che ha restituito a Norris l’ossigeno che gli serviva.
Nel frattempo Verstappen, davanti, spingeva come un dannato. Aveva bisogno di un colpo di fortuna, una Safety Car, insomma, un episodio in grado di stravolgere la corsa. Yas Marina però non gli ha mandato nessun segnale. Ha vinto per l’ottava volta in stagione, un bottino migliore di quello dei due McLaren, segno che la sua seconda parte di mondiale è stata di livello mostruoso. Ma non è bastato. La minaccia finale per Norris si è materializzata in rosso. Con l’ultima sosta, Leclerc si è ritrovato su gomma media contro la Hard dell’inglese. Ha provato a chiudere il distacco giro dopo giro, spingendo la Ferrari come poche volte quest’anno, con il posteriore che scivolava. Non gli è bastato, perché l’inglese ha conservato e poi allungato, avvicinandosi a Piastri ma decidendo di non impensierirlo. E così Norris ha potuto gestire gli ultimi giri, contando mentalmente le curve che lo separavano dal suo primo mondiale.
Quando ha tagliato il traguardo, le lacrime hanno preso il sopravvento. Lui stesso ha ammesso di non aspettarselo, quasi sorpreso da se stesso: la tensione, i fantasmi di Abu Dhabi, le paure che in altre fasi della carriera lo avevano tradito, tutto è crollato insieme. Si è preso un titolo che a un certo punto sembrava perduto, ed è questo forse il motivo più autentico della sua emozione. Yas Marina, stavolta, non gli ha tolto nulla. Gli ha dato tutto.
Degli altri inspiegabile la decisione di Piastri di allungare fino a oltre la metà di gara il suo stint, nella speranza di una Safety, anche se l’australiano sapeva che per vincere sarebbe dovuto accadere un miracolo. Scomparsa dietro la Ferrari, incredibilmente, la Mercedes: Russell dietro Leclerc, Antonelli non pervenuto. Bene la rimonta di Hamilton, che scattava 16esimo, ma nel 2026 servirà un altro Lewis — nelle ultime quattro volte fuori al Q1 in qualifica di sabato — altrimenti la possibilità di un addio, per lasciare posto al talentino di casa Ollie Bearman, sono più che mai concrete. Bene l’Aston Martin, tra le accreditate per avere un’auto competitiva in vista del Mondiale 2026.