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Ultimo aggiornamento: 12:24

Più Libri, Più Liberi, Di Battista presenta ‘Democrazia deviata’: “L’Ue boicotta la pace in Ucraina per paura di perdere le poltrone”

Alessandro Di Battista e Alessandro Orsini accusano i leader europei di ostacolare la pace in Ucraina per interessi personali e di potere
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Donald Trump per ragioni affaristiche e non etiche sta cercando di uscire dalla guerra in Ucraina. Ma più si avvicina il momento del negoziato e di una possibile conclusione del conflitto, più determinati politici europei si comportano da guerrafondai assoluti, cercando di sabotare l’unica speranza che abbiamo”. Ad attaccare la strategia Ue è Alessandro Di Battista, a margine della presentazione a Roma, alla fiera di Più Libri, Più Liberi, del libro “Democrazia deviata: tra astensionismo e potere invisibile”, insieme ad Alessandro Orsini.
“Sento il capo di stato maggiore dell’esercito francese dire che bisogna ‘abituare’ la società a perdere figli in guerra. Vedo, nella settimana di importanti colloqui, Ursula von der Leyen insistere sugli asset russi, esponendo l’Ue a possibili ricorsi miliardari, Kaja Kallas ribadire la necessità di continuare ad armare Kiev, Guido Crosetto e Emmanuel Macron parlare di ‘leva volontaria’, che poi non significa nulla. Stanno alimentando una guerra persa, per non perdere poltrone e credibilità, mentre Vladimir Putin va avanti perché ha il coltello dalla parte del manico. Meglio sarebbe accettare una sconfitta oggi, che affrontare una disfatta domani. Ma forse sono consci che il prossimo step sarà inviare soldati e poi una guerra nucleare, contro la potenza con il più alto numero di testate al mondo”, continua l’ex parlamentare.
Parole condivise anche da Orsini: “L’Ue vuole boicottare la pace perché ha bisogno di prendere tempo per riarmarsi. Poi perché i suoi leader vogliono salvare la poltrona. Ma la guerra in Ucraina è anche lo strumento che usano per rilanciare l’economia europea come economia di guerra. Per loro questo conflitto non deve sparire dall’orizzonte umano come pericolo potenziale. E, nel caso finisse, devono lasciare irrisolte le cause della guerra. Perché così potranno dire ‘la guerra è finita, ma dobbiamo dissanguare i cittadini europei perché potrebbe scoppiare di nuovo”. E questo discorso si può fare soltanto se lasci le porte della Nato aperte a Kiev”.

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