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Cremlino: “I cambiamenti nella strategia degli Usa sull’Europa sono coerenti con la nostra visione”

La Russia plaude alla nuova dottrina Trump in politica estera. Il portavoce Peskov: "Possiamo continuare in modo costruttivo il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina"
Cremlino: “I cambiamenti nella strategia degli Usa sull’Europa sono coerenti con la nostra visione”
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La Russia plaude ai cambiamenti adottati da Donald Trump sulla strategia per la sicurezza nazionale, in cui Mosca non viene menzionata come una “minaccia diretta” e invece l’Unione Europea viene duramente criticata, evocando il rischio di “cancellazione della civiltà”. “Gli aggiustamenti sono in gran parte coerenti con la nostra visione”, ha osservato il portavoce del Cremlino, Dmitrij Peskov, citato dalla Tass. A suo avviso, il cambiamento della strategia adottato dall’amministrazione Trump può garantire un “lavoro costruttivo” con gli Usa per trovare una soluzione sull’Ucraina.

“Forse possiamo sperare che questa possa essere una modesta garanzia che saremo in grado di continuare in modo costruttivo il lavoro congiunto per trovare una soluzione pacifica in Ucraina”, ha sottolineato Peskov. Il portavoce del Cremlino ha spiegato che la Russia “considera un passo positivo” il fatto di non essere definita una “minaccia diretta” nella nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti. E ha aggiunto che il messaggio sulle relazioni Russia-Usa inviato da Trump differisce dagli approcci delle amministrazioni americane precedenti. “Nel complesso, questi messaggi sono certamente in contrasto con gli approcci precedenti”, ha affermato il portavoce russo specificando che il Cremlino esaminerà “più in dettaglio” la strategia di sicurezza nazionale Usa aggiornata e ne analizzerà le disposizioni.

Le parole che arrivano da Mosca aumentano ancora lo scontro aperto tra Washington e Bruxelles, che sabato si è arricchito anche dell’entrata a gamba testa di Elon Musk. “L’Ue deve essera abolita”, ha scritto il magnate, mosso dall’ira per la multa da 120 milioni inflitta al suo social X. La visione del mondo secondo la Casa Bianca si è abbattuta come una doccia fredda sull’Europa. L’alto rappresentate dell’Ue Kaja Kallas ha cercato di gettare acqua sul fuoco: pur ammettendo che alcune delle critiche americane sono “anche vere”, ha ribadito che gli Stati Uniti sono ancora il “maggiore alleato” europeo. La risposta più secca, invece, è stata affidata a un portavoce della Commissione: “Quando si tratta di decisioni che riguardano l’Unione europea, queste vengono prese dall’Unione europea, per l’Unione europea, comprese quelle che riguardano la nostra autonomia normativa, la tutela della libertà di espressione e l’ordine internazionale fondato sulle regole”, ha affermato Bruxelles.

L’amministrazione Trump – come affermato nella National Security Strategy – vuole “coltivare la resistenza all’attuale traiettoria dell’Europa all’interno delle nazioni europee“. Nel documento si parla di “cancellazione” della civiltà europea nel caso in cui il Vecchio Continente non cambierà rotta e, si lascia intendere, diventerà più simile agli Stati Uniti di Trump. È la nuova politica estera Usa all’insegna dell’America First. Quello che è chiaro – affermava ieri il conservatore Wall Street Journal – è che gli Stati Uniti stanno “capovolgendo la storia definendo l’Europa – e non la Russia – il cattivo”. Un’analisi pubblicata prima che arrivasse la reazione soddisfatta del Cremlino.

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