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Crosetto: “Trump ha esplicitato che l’Europa non gli serve, gli Usa sono in competizione con la Cina”

In un lungo post su X il ministro della Difesa ha commentato la nuova Strategia di sicurezza nazionale pubblicata ieri dalla Casa Bianca
Crosetto: “Trump ha esplicitato che l’Europa non gli serve, gli Usa sono in competizione con la Cina”
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Questa Europa, “piccola, lenta e vecchia” non serve agli Stati Uniti che affrontano Pechino per la supremazia nel mondo e nelle scorse ore Donald Trump non ha fatto altro che metterlo in chiaro. Lo sostiene il ministro della Difesa, Guido Crosetto, in un lungo post su X in cui commenta la Strategia di sicurezza nazionale Usa pubblicata ieri dalla Casa Bianca, aggiungendo che “ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli Usa nella competizione con la Cina“. “La traiettoria della politica americana era evidente già prima dell’avvento di Trump che ha soltanto accelerato un percorso irreversibile – ha scritto l’esponente di Fratelli d’Italia -. Gli Usa hanno in corso una competizione sempre più difficile, complessa e dura con la Cina e ogni loro atto, decisione, comportamento, deve essere letto in questo scenario. Trump ha semplicemente esplicitato che l’Eu (l’Europa, ndr) gli serve poco o nulla in questa competizione”.

Secondo Crosetto, agli occhi di Washington l’Europa ha perso di interesse perché “non ha risorse naturali particolarmente rilevanti o utili. Perché sta perdendo la competizione sull’innovazione e la tecnologia. Perché non ha potere militare. Perché, rispetto ai nuovi attori del Mondo, è piccola, lenta e ‘vecchia’. I motivi per cui lo abbia fatto anche con un po’ di asprezza non sono nemmeno loro una sorpresa perché i suoi giudizi (e quelli di molti esponenti repubblicani o maga) su alcune posizioni e scelte politiche dell’Unione sono note da anni“.

Per il ministro della Difesa però “il tema principale non è l’Ue. Come si nota dal poco spazio dedicato al vecchio continente, nella strategia resa nota ieri. Ogni decisione, ogni atto futuro sarà affrontato con un solo obiettivo: il rafforzamento degli Usa nella competizione con la Cina”. Un approccio che Crosetto definisce “pragmatico, senza sentimenti o legami, utilitaristico ed esclusivamente orientato alla supremazia economica e tecnologica nei prossimi anni perché significa supremazia in questo secolo”. “É questo scenario (come dicevo ampiamente previsto) quello nel quale devono essere definite le scelte, le decisioni, le strategie delle nazioni più piccole (come noi)”, “non per esercitare una supremazia su qualcuno ma per garantirci futuro”.

“La pessima notizia è che dovremmo (per me dovremo) pensare a ciò che finora ci avevano fornito, gratuitamente, i nostri alleati statunitensi: la sicurezza, la difesa e la deterrenza. Non parlo solo di quelle militari”, ha proseguito il ministro, secondo cui per “scelta politica in questi anni abbiamo costruito e consolidato una grande quantità di rapporti bilaterali con nazioni che ci possono aiutare nel percorso futuro (in Africa, Golfo, Asia, Sud America, Australia) per garantire e rafforzare la sicurezza economica, energetica e di approvvigionamenti strategici – aggiunge -. Per scelta abbiamo contribuito a dare un piccolo impulso positivo ad un’Europa che aveva perso il contatto con le traiettorie del Mondo pensando di poterlo plasmare a sua immagine e somiglianza. Piccolo, perché le resistenze ideologiche e burocratiche che rifiutano un approccio veloce e pragmatico alle evoluzioni della realtà sono fortissime e sedimentate”.

Secondo Crosetto “l’Europa è anche però un luogo naturale dove poter trovare partners per fare ciò che da soli siamo troppo piccoli per realizzare. Ad esempio è chiaro che la “soglia di ingresso” finanziaria per recuperare il tempo perso su tecnologie fondamentali richiede una quantità di investimenti pubblici e privati tali che anche per 27 nazioni sono pesanti. Ma vanno fatti, per sopravvivere. Stesso discorso per la Difesa: più siamo, più é forte, meno costa. Siamo nel pieno centro di cambiamenti epocali. Occorre vederli, capirli ed orientare la nave, come in mare durante una tempesta. Perché, come accade in mare, nessuno, nemmeno i più grandi sono in grado di controllare i flussi dei tempi nei quali viviamo, ma ognuno é costretto ad affrontarli navigando al meglio”.

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