
La valutazione mirava a stabilire se le criticità legate alla crescita, alla sicurezza e al benessere dei minori fossero state superate
Non c’è ancora una decisione sul caso della “famiglia nel bosco”, la coppia anglo-australiana i cui tre figli sono stati allontanati dalla casupola – senza luce e acqua – immersa nel verde di Palmoli (Chieti). Durante l’udienza di due giorni fa al Tribunale per i minorenni dell’Aquila, la tutrice Maria Luisa Palladino e la curatrice […]
Non c’è ancora una decisione sul caso della “famiglia nel bosco”, la coppia anglo-australiana i cui tre figli sono stati allontanati dalla casupola – senza luce e acqua – immersa nel verde di Palmoli (Chieti). Durante l’udienza di due giorni fa al Tribunale per i minorenni dell’Aquila, la tutrice Maria Luisa Palladino e la curatrice speciale Marika Bolognese hanno espresso un parere negativo alla richiesta dei genitori di revoca del provvedimento di allontanamento, risalente al 20 novembre.
Il motivo principale, secondo quanto riferisce il quotidiano Il Centro, è il “periodo di osservazione troppo breve” trascorso dai bambini nella struttura protetta di Vasto. La valutazione mirava a stabilire se le criticità legate alla crescita, alla sicurezza e al benessere dei minori fossero state superate. Pur non essendo vincolante per il collegio giudicante, presieduto da Cecilia Angrisano con il giudice relatore Roberto Ferrari, il parere ha un peso rilevante nelle decisioni del tribunale.
La difesa della coppia, rappresentata dagli avvocati Marco Femminella e Danila Solinas, ha evidenziato come il provvedimento di allontanamento sia legato in larga parte al presunto isolamento dei bambini dal mondo esterno. I legali sostengono che i figli abbiano vissuto in un contesto naturale e lontano dalla città, con un percorso educativo di tipo parentale, e che sia necessario un equilibrio tra tutela del minore e diritto dei genitori a esercitare la responsabilità familiare.
Nel frattempo, il Comune di Palmoli ha messo a disposizione insegnanti per lezioni individuali e supporto educativo, integrando l’apprendimento parentale e garantendo ai bambini continuità didattica. Si tratta di un intervento finalizzato a non interrompere il percorso scolastico dei minori e a fornire strumenti per il loro sviluppo cognitivo e sociale, anche durante il periodo di allontanamento.
L’attenzione sul caso ha valicato i confini nazionali: martedì prossimo è prevista la visita del console australiano in Italia presso la struttura di Vasto, a testimonianza della rilevanza internazionale della vicenda. La presenza del console mira anche a garantire un monitoraggio diretto delle condizioni dei bambini e a fornire rassicurazioni diplomatiche alla famiglia. Anche il mondo della cultura e dello spettacolo ha mostrato vicinanza alla famiglia. Il cantante Al Bano ha offerto ai genitori la possibilità di trasferirsi temporaneamente nella sua masseria di Cellino San Marco, ricordando la propria esperienza di vita isolata: “Subito dopo il mio primo successo, lasciai la grande città per vivere in un bosco a due chilometri e mezzo dal centro abitato: non c’era acqua, non c’era elettricità, niente telefono”. L’artista ha sottolineato come la proposta sia scaturita dal desiderio di fornire un ambiente sicuro e accogliente per i bambini.