
L'Ue fa da ente pagatore senza il diritto di dire che non possiamo continuare così. Cosa stiamo difendendo? Per avere cosa?
di Pietro Francesco Maria de Sarlo
In linea di principio la politica estera di uno Stato deriva da quello che ritiene sia l’interesse nazionale. Ora riesce difficile immaginare quale interesse sia stato difeso con il voto del Parlamento europeo che vieta in modo permanente l’import di gas dalla Russia. Che utilità ha la Ue nel vietarsi ora e in futuro l’approvvigionamento di gas a basso costo dalla Russia?
Come andrà a finire è chiaro se so considera la questione dell’invio di armi in Ucraina. Gli Usa le danno all’Ucraina ma a pagare sono gli Stati europei. La guerra continua, l’Europa si impoverisce e il Pil americano aumenta. Con il gas finirà così: Trump e Putin stringeranno un accordo in base al quale gli Usa acquisteranno gas a basso costo dalla Russia e gli Usa lo rivenderanno alla Ue a prezzi multipli. C’è qualcosa di perverso in questa guerra in Ucraina. L’Europa fa da bancomat per Zelens’kyj che, caso unico nella Storia, decide da solo come condurre guerra e pace e l’Europa fa da ente pagatore senza neanche riservarsi il diritto di dire che non possiamo continuare a finanziarla. Cosa stiamo difendendo? Il diritto dell’Ucraina di autodeterminarsi per entrare nella Nato oppure la necessità di un regime change in Russia? Per avere cosa? Gas a prezzi amichevoli che, specialmente alla Germania, Putin ha sempre garantito?
I più acculturati sapranno che già nel 1823 il presidente James Monroe affermò che tutto quello che accadeva nel continente americano era di esclusiva competenza dello Stato Federale e le possibili ingerenze di potenze straniere sarebbero state considerate un atto ostile. Basta qualche nome di scrittori russo-ucraini per capire che la Russia considera l’Ucraina un pezzo di sé: la Piccola Russia. Se nel dna degli Usa il continente Nord Americano è considerato il giardino di casa perché pare invece ‘strano’ che i russi considerino inaccettabile che l’Ucraina faccia parte della Nato?
Certamente ci sono dei principi alti e nobili da cui non si può deflettere: l’autodeterminazione dei popoli, il rispetto del diritto internazionale e il principio che i confini non si cambiano con la forza. Nobilissimi intenti che Mattarella ci ricorda quotidianamente insieme ai volenterosi e a Ursula e Kallas. Ma tutto questo sdegno naufraga miseramente appena ci si sposta in Israele. C’è un genocidio in atto in cui gli stessi attori che sono così intransigenti con la Russia sono invece indifferenti se non complici con Israele. Gli ucraini che resistono ai russi sono considerati eroi. Ai palestinesi invece è vietato combattere per la propria libertà. Confesso sono stupido e non capisco. E quindi cosa guida la politica estera europea? Non gli interessi, non i principi che dovrebbero valere sempre. E allora cosa?
Mi piacerebbe capirlo, perché oggi pare che l’unica cosa che guida la politica europea sia ingrassare i fabbricanti di guerra.
L’Alto rappresentante della politica estera europea, Kaja Kallas, è assente da tutti i tavoli. Non parla con Putin, e già qui se non si parla con il nemico, vero o presunto, non si capisce a cosa serva la diplomazia europea, ma non parla neanche con Xi e neanche con Trump. E mi chiedo perché mai qualcuno di quelli che contano al Mondo avendo la responsabilità di miliardi di esseri umani dovrebbe perdere tempo a parlare con Kaja. La Ue ha volutamente limitato il proprio campo di gioco. I leader europei parlano solo tra di loro e con Zelens’kyj e ripetono gli stessi slogan vuoti: la retorica invaso invasore e la pace giusta. Vendono merce avariata perché nella Storia non c’è mai stata una guerra senza un invasore e un invaso e neanche una pace giusta. Sono diventati inutili e pericolosi.
Insomma che che obiettivi strategici ha la Ue in questo conflitto? E come si fa a chiedere ai popoli di armarsi e rinunciare a welfare e diritti senza chiarirli. Tutti quelli che continuano a insistere con il riarmo, Elly compresa, dovrebbero dichiarare intenti e scopi di questo suicidio Ue.