Benevento, lo strano caso della neonata fantasma: l’anagrafe comunale non può registrarla
Da dieci giorni a San Nicola Manfredi, in provincia di Benevento, vive una bambina fantasma. E’ nata il 24 novembre ma per l’anagrafe non esiste. E di conseguenza non ha un codice fiscale. E senza codice fiscale non può avere un pediatra e ricevere cure mediche, se fosse necessario. È la conseguenza dell’eliminazione della madre dalle liste dell’anagrafe. La donna è finita impigliata in una guerra più ampia, iniziata dal sindaco Angelo Leone Vernillo contro centinaia di presunte residenze fittizie: non poche in un comune di circa 3400 abitanti. Una guerra scatenata da alcuni esposti che lo accusano di aver vinto grazie a questi elettori – residenti finti, appunto – che avrebbero dovuto votare altrove. Lui sostiene il contrario, che se le liste elettorali fossero state ripulite negli anni scorsi, avrebbe vinto non solo nel 2021 ma già nel 2016.
Sta di fatto che anche la bimba – o meglio, la madre – è finita nella raffica di cancellazioni, argomentate con varie spiegazioni. Eppure la donna sostiene di vivere nel comune del Beneventano. Ma quando si è presentata all’ufficio comunale per registrare la nascita della figlia, si è sentita rispondere: “Non possiamo, lei non risulta residente qui”. La kafkiana vicenda è stata denunciata pubblicamente da una lettera aperta dello zio della bambina. La lettera ricostruisce minuziosamente la prima accettazione ‘con riserva’ nell’ottobre scorso della residenza della sorella, uno stato di famiglia che la attestava, un successivo stato di famiglia con l’eliminazione della residenza. “Sono due anni che mia sorella vive stabilmente qui, siamo vittime di un incomprensibile ostruzionismo, nonostante una diffida del Prefetto”.
Vernillo ha spiegato all’emittente locale LabTv che sta procedendo a una serie di cancellazioni in seguito all’apertura di una inchiesta della Procura di Benevento su residenze fittizie che avrebbero alterato i risultati delle elezioni. “Ho contato 203 persone che non hanno la dimora abituale qui”. Da qui una serie di procedimenti per irreperibilità, molti conclusi con un cambio spontaneo di residenza. Sul caso specifico della bambina ‘fantasma’, secondo il sindaco l’accaduto è la conseguenza di un precedente trasferimento della madre in un altro comune, e di una serie di vicende privatissime sue, della sua famiglia, e dei loro immobili, spiattellate in pubblico tramite il mezzo televisivo. Povera bambina: ancora senza codice fiscale e già senza privacy.