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Ultimo aggiornamento: 9:41 del 3 Dicembre

Botta e risposta tra Travaglio e Gruber. “L’Europa è già sfasciata totalmente”. “Non è affatto vero”

Dalla guerra in Ucraina alla fragilità dell’Ue, il confronto vivace tra la conduttrice di Otto e mezzo e il direttore del Fatto Quotidiano
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Il nuovo vertice tra Vladimir Putin e gli emissari americani Steve Witkoff e Jared Kushner, protagonisti dell’iniziativa diplomatica dell’amministrazione Trump per tentare di chiudere la guerra in Ucraina, irrompe nel dibattito di Otto e mezzo (La7) e accende un confronto teso tra la conduttrice Lilli Gruber e il direttore del Fatto Quotidiano Marco Travaglio. In studio anche Pier Luigi Bersani, che apre la discussione con una critica diretta all’Unione Europea.
L’ex segretario del Pd punta il dito contro Bruxelles per la mancanza di un canale stabile con Mosca e per la scelta del riarmo, ma avverte contro derive giustificazioniste: “Se l’Europa ha dei torti non vuol dire che Putin ha ragione. Qua in Italia si sentono dei ragionamenti abbastanza strani, tipo che siccome in Ucraina è venuta fuori una corruzione, allora bisogna lasciare l’Ucraina al suo destino”.
Gruber rilancia: “In Ucraina è venuto fuori lo scandalo corruzione, in Russia non potrebbe mai succedere.”
Travaglio replica immediatamente: “Veramente sono stati arrestati 150 in Russia per corruzione negli ultimi anni.”
La conduttrice ribatte: “Sì, ma diciamo non c’è una democrazia, invece un pochino c’è in Ucraina.”
Il direttore del Fatto risponde: “Ma la differenza fondamentale è che lì si rubano soldi nostri, mentre in Russia rubano soldi loro, questo è il problema, dopodiché è ovvio che non si possono tagliare i fondi solo perché li rubano, però forse bisognerebbe tracciarli. Quando si aprirà il tema di dove sono finite le armi ne vedremo delle belle.”

Bersani riprende la parola per allargare il ragionamento al nuovo attivismo diplomatico statunitense e al peso geopolitico del vertice in Russia: “Basta leggere cosa dicono i Maga negli Stati Uniti e Trump e basta sentire Putin per sapere che l’unica cosa su cui sicuramente sono d’accordo è vedere se riescono a sfasciare l’Europa, noi dobbiamo stare un attimo avvertiti su questo punto.”
Gruber gli fa eco e gira la domanda a Travaglio: “Ma siamo abbastanza avvertiti, Marco Travaglio?”
Il direttore del Fatto smonta la premessa: “Ma l’Europa è già sfasciata.”
La conduttrice contrattacca: “No, l’Europa non è sfasciata.”
Travaglio rincara: “Sì, totalmente. Ci sono 3 o 4 posizioni in Europa.”
Gruber dissente: “Scusami, io lo so che hai una tua posizione, però siccome io sono una europeista senza speranze, continuo ad avere speranza.”
“Sì, ma tu hai chiesto un mio parere e quindi te lo dico – risponde Travaglio – L’Europa è completamente sfasciata. Tu pensa soltanto al fatto che quando abbiamo subito il più grave attentato a un’infrastruttura europea dal dopoguerra, e cioè l’attacco ai gasdotti Nord Stream, fatto dagli ucraini per farlo ricadere sui russi, la magistratura tedesca ha chiesto l’arresto di quelli che avevano fatto quell’attentato: uno l’hanno arrestato in Polonia, l’altro l’abbiamo arrestato in Italia.”

La conduttrice interrompe Travaglio: “Sì, ma sono buone ragioni per assecondare il disegno di Trump adesso? Adesso non è che facciamo…”
“Mi fai finire, per favore? – replica il direttore del Fatto – Per dirti quanto è unita l’Europa”.
Gruner replica: “No, ma l’hai detto tante volte.”
Travaglio spiega: “La Polonia ha rifiutato di estradare l’attentatore del Nord Stream, dicendo che il problema è averlo costruito il gasdotto, on averlo sabotato. L’Italia ha restituito ai giudici tedeschi l’attentatore che avevamo arrestato noi e la Germania, che è la principale vittima di quell’attentato, continua a mandare i soldi a un paese che ha mandato degli incursori a fargli saltare il gasdotto. Cioè – chiosa – quale dimostrazione più plastica del fatto che esistono varie Europe? Perché si riuniscono i volenterosi con gli inglesi che sono usciti dall’Europa? Perché in Europa non c’è una posizione comune, ce ne sono tre o quattro“.

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