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Xi sente Trump: “Sosteniamo gli sforzi sull’Ucraina. Taiwan? Serve diplomazia”. Il tycoon: “Ad aprile ci vediamo in Usa”

I due leader proseguono il processo di distensione, dopo "il buon risultato del vertice coreano", con il presidente cinese che, come annunciato dall'omologo americano, potrebbe recarsi negli Stati Uniti nel 2026
Xi sente Trump: “Sosteniamo gli sforzi sull’Ucraina. Taiwan? Serve diplomazia”. Il tycoon: “Ad aprile ci vediamo in Usa”
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Mentre i capi della diplomazia americana, europea, russa e ucraina continuano a confrontarsi per riuscire a chiudere nel più breve tempo possibile le trattative per la firma di un piano di pace tra Mosca e Kiev, Donald Trump si sente con un altro attore solo apparentemente defilato, ma determinante per le sorti della guerra e per gli equilibri internazionali: il presidente cinese Xi Jinping. E proprio il leader asiatico, secondo quanto si apprende dalla tv di Stato CCTV, “ha sottolineato che la Cina sostiene tutti gli sforzi profusi per la pace e auspica che tutte le parti continuino a ridurre le loro divergenze e a raggiungere un accordo di pace equo, duraturo e vincolante il prima possibile per risolvere questa crisi alla radice”.

Al centro delle discussioni, però, c’è un altro tema altrettanto delicato che rischia di provocare tensioni tra potenze mondiali: il dossier Taiwan. E anche su questo Washington e Pechino, almeno a parole, sembrano voler trovare una soluzione che eviti uno scontro militare su larga scala. Il ritorno di Taiwan alla Cina è “un elemento chiave dell’ordine internazionale del secondo dopoguerra”, ha ribadito Xi Jinping, chiarendo “la posizione di principio” di Pechino. Cina e Stati Uniti, aggiunge il network statale, “hanno combattuto fianco a fianco contro il fascismo e il militarismo. Ora dovrebbero collaborare per salvaguardare i risultati ottenuti con la vittoria nella Seconda guerra mondiale”. Anche il presidente americano ha detto di comprendere “l’importanza della questione di Taiwan per la Cina”, come riporta Xinhua, mentre il tycoon ha successivamente annunciato di aver accettato l’invito a incontrare il capo di Stato comunista a Pechino, ad aprile. Mentre il leader della Repubblica Popolare si dovrebbe recare negli Stati Uniti nell’arco del prossimo anno.

Nel corso della telefonata, Xi ha sottolineato che “il positivo incontro tenutosi a Busan, in Corea del Sud, il mese scorso ha prodotto numerosi importanti consensi che hanno calibrato la rotta e immesso slancio nel costante progresso delle relazioni” bilaterali, “inviando un segnale positivo al mondo“. Da quell’incontro, a margine del forum Apec, “le relazioni Cina-Usa sono generalmente rimaste stabili e migliorate, accolte con ampio favore da entrambi i Paesi e dalla comunità internazionale”. Tutto ciò, in particolare, dimostra ancora una volta che il principio secondo cui “la cooperazione avvantaggia entrambe le parti, il confronto danneggia entrambe è un buon senso ripetutamente verificato dalla pratica” e che “il successo reciproco e la prosperità comune tra Cina e Usa sono una realtà tangibile”. Le due parti “dovrebbero mantenere questo slancio, aderire alla direzione corretta, mantenere un atteggiamento di uguaglianza, rispetto e reciproco vantaggio, ampliare l’elenco delle aree di cooperazione, ridurre l’elenco delle questioni, impegnarsi per progressi più positivi, aprire nuovi spazi di cooperazione nelle relazioni Cina-Usa e apportare maggiori benefici ai popoli di entrambi i Paesi e al mondo”. Il tycoon ha risposto che “il presidente Xi Jinping è un grande leader” e che l’incontro avuto a Busan “è stato molto piacevole”, concordando “pienamente con la visione sulle relazioni bilaterali” e trattando “molti argomenti, tra cui Ucraina-Russia, fentanyl, soia e altri prodotti agricoli. Abbiamo concluso un accordo valido e molto importante per i nostri grandi agricoltori”.

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