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“Gestione dell’ordine pubblico sconsiderata”, Lepore contro Piantedosi. A Bologna 100mila euro di danni e 14 agenti feriti

Per quanto riguarda i danni il primo cittadino a una domanda su un eventuale invio della fattura dei conti per i danni al ministro ha risposto: "Sì, perché il ministro credo debba sapere che ci sono molti danni ed è giusto che qualcuno paghi".
“Gestione dell’ordine pubblico sconsiderata”, Lepore contro Piantedosi. A Bologna 100mila euro di danni e 14 agenti feriti
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Bologna si risveglia dopo una notte di tensione, danni e polemiche politiche per gli scontri avvenuti ieri sera in centro durante la manifestazione contro la partita di Eurolega Virtus–Maccabi. Il giorno dopo le violenze, il sindaco Matteo Lepore – che aveva chiesto e insistito perché il match fosse spostato – punta il dito contro il Ministero dell’Interno e parla di “gestione dell’ordine pubblico sconsiderata”. In un punto stampa a Palazzo d’Accursio, il primo cittadino ha denunciato quella che definisce “una scelta imposta dal ministro Piantedosi”, in contrasto con l’orientamento del Comitato per l’ordine pubblico di Bologna: “Scene di guerriglia che si potevano evitare. Avevo chiesto di usare la testa e non i muscoli, e questo purtroppo è il risultato”.

Secondo Lepore, la città sarebbe stata “usata” per una prova di forza politica: “Piantedosi mi sembra abbastanza in difficoltà. Quando un ministro ha bisogno di mostrare i muscoli significa che non riesce, con le sue politiche, a raggiungere i suoi risultati. Tutti i cittadini italiani sono scontenti della gestione del governo sulla sicurezza”.

Lepore parla apertamente di “strumentalizzazione indegna” e di “scontro muscolare, testosteronico fra un gruppo di estremisti e il ministro degli Interni”, ribadendo che la partita “si doveva giocare, ma non in centro città”. Il sindaco ricorda come il Paladozza sia considerato da sempre un luogo delicato dal punto di vista dell’ordine pubblico: “Le Questure hanno sempre chiesto di non ospitare tifoserie esterne, perché la gestione degli ultras è molto difficile. Invece il ministro ha portato migliaia di manifestanti proprio sotto il Paladozza. Questa è una grande responsabilità”. x

Danni per 100mila euro e 14 agenti feriti

La prima stima dei danni parla di circa 100mila euro solo per la parte pubblica, a cui si aggiungeranno nelle prossime ore i danni ai veicoli privati. Lepore esprime solidarietà ai cittadini che “hanno vissuto un vero e proprio coprifuoco”, alle forze dell’ordine “mandate in un contesto non facile” e agli agenti feriti, saliti a 14 secondo la Questura. Quindici le persone identificate, mentre sono ancora in corso verifiche su numerosi filmati. Per quanto riguarda i danni il primo cittadino a una domanda su un eventuale invio della fattura dei conti per i danni al ministro ha risposto: “Sì, perché il ministro credo debba sapere che ci sono molti danni ed è giusto che qualcuno paghi”.

La replica di Piantedosi: “Professionisti della violenza fermati grazie alla polizia”

Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha risposto con una nota nella quale elogia l’operato delle forze dell’ordine e condanna i manifestanti responsabili degli scontri: “Abbiamo assistito all’ennesima situazione in cui da una parte c’erano persone che cercavano un volgare pretesto per mettere in scena l’inaccettabile violenza; dall’altra, le forze di polizia, baluardo dei valori di autentica democrazia”. Il responsabile del Viminale esprime solidarietà ai quattordici agenti e assicura che “gli accertamenti in corso individueranno i responsabili”, ricordando che quindici persone sono già state identificate. “Ancora una volta è stato impedito a una minoranza rumorosa di condizionare la libertà di tutti. Il nostro Governo non lo consentirà mai”. Il ministro rivolge infine “apprezzamento e pieno sostegno” al prefetto, al questore e a tutto il personale impegnato sul campo, ringraziandoli “per la fermezza e l’equilibrio dimostrati”. La polemica politica, però, è solo all’inizio. Bologna, nel frattempo, conta i danni e chiede che quanto accaduto “non debba più ripetersi”.

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