“A un certo punto qualche ucraino prenderà Zelensky e gli dirà: ‘Non mi rappresenti più. Ci mettiamo qualcun altro che finalmente arriva a una soluzione”. A ipotizzare, per la prima volta, un cambio di regime in Ucraina è il generale Roberto Vannacci, vicesegretario della Lega, partito che nei giorni scorsi ha detto “no” all’invio di nuove armi all’Ucraina per non alimentare la “corruzione” nel governo di Kiev. Il regime change, ripreso dalle telecamere del Fattoquotidiano.it, viene ipotizzato da Vannacci durante un evento elettorale a Musile di Piave (Venezia) durante la campagna elettorale delle regionali in sostegno della candidata Silvia Susanna. Dopo il comizio, il vicesegretario si ferma a firmare autografi del suo libro e a mangiare qualche tartina e di fronte a un giovane cittadino che gli chiede quale sarebbe la sua soluzione per la guerra in Ucraina, Vannacci parla di cambio di regime e continua: “Anche perché Zelensky non potrà continuare una guerra ad oltranza sapendo che non ne ha le risorse, perché fino ad oggi ha avuto tutto quello che voleva: gli diamo i sommergibili nucleari, gli diamo qualsiasi cosa… – continua provocatoriamente il generale – ha chiesto qualsiasi cosa e ottenuto qualsiasi cosa”. Di fronte al giovane che cerca di interpretare le sue parole, il vicesegretario della Lega aggiunge: “Anche perché continuiamo a combattere fino all’ultimo ucraino, ci sono 160mila giovani che solo nel 2025 sono scappati dall’Ucraina”. Gli viene ribattuto che è come dire “a un ucraino: non combattere più”: “Non sarei così sicuro – conclude Vannacci – l’ultimo sondaggio Gallup diceva che il popolo ucraino non ne vuole più sapere della guerra”.
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