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Ultimo aggiornamento: 10:35 del 16 Novembre

Cacciari sul Nove: “Senza un esercito e una strategia comune europea, cosa spendiamo i soldi in armi a fare?”

Ospite di Accordi&Disaccordi, il professore ha parlato della manovra italiana in rapporto a quanto l'Europa ha speso per le armi in Ucraina dal 2022: 178 miliardi di euro, 10 volte la nostra finanziaria
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Massimo Cacciari, ospite di Accordi&Disaccordi, il talk condotto da Luca Sommi con la partecipazione di Marco Travaglio e Andrea Scanzi, in onda il sabato su Nove ha parlato della manovra che il governo si prepara ad approvare prima di Natale, una manovra da 18,7 miliardi di euro in rapporto a quanto l’Europa ha speso per le armi in Ucraina dal 2022, cioè 178 miliardi di euro pari a circa dieci volte la manovra finanziaria italiana. Secondo il professore ed ex sindaco di Venezia il quadro è desolante. “Un Paese come il nostro, con un indebitamento folle, che cresce quotidianamente, anche se in altri Paesi europei non si sta tanto meglio, ma sicuramente da noi si sta relativamente peggio, è difficile che possa fare grandi finanziarie, finanziarie con un minimo di prospettiva e di audacia – ha detto Cacciari – Per quanto riguarda il peso economico della guerra in Ucraina, mi pare evidente che un Paese la cui energia e il cui fabbisogno energetico dipende sostanzialmente dall’estero, una volta che appunto viene meno anche soltanto questo, lasciando perdere la spesa per le armi – che è un capitolo diverso perché attiene a una decisione politica strategica – insomma su questa questione è palese. Quanto può incidere? Lo diranno gli economisti, ma sicuramente con costi energetici ridotti noi non saremmo in una condizione di inflazione crescente come quella in cui ci troviamo”.

Sulle armi il professore “parla per assurdo, fa l’avvocato del diavolo” e dice: “Vogliamo fare la guerra in Ucraina? Bene. Facciamo la guerra in Ucraina? Vogliamo pensare di vincere la guerra in Ucraina armando gli ucraini? Bene, armiamo gli ucraini. Vogliamo dargli le armi agli ucraini? Bene, ma vivaddio! Ma scelte di questo genere dovranno pure sostenersi su una politica estera davvero comune! Ma tutti i paesi europei dicono cose diverse. E dovranno pure sostenersi su una strategia militare unica europea, cioè il tema dell’esercito europeo. Senza un esercito europeo, senza una strategia comune europea, ma cosa spendiamo i soldi in armi a fare? Ma cosa spendiamo soldi in armi a fare? Ma vivaddio, io spendo se ho un esercito, se c’è una strategia comune, se c’è un c’è un ponte di comando unico: questo è il punto fondamentale. Insomma, qui si tratta soltanto di sostenere degli interessi industriali ed economici e nella fattispecie soprattutto americani perché le armi poi andiamo a comprarle anche da loro. Almeno le facessimo noi queste armi: in parte le facciamo perché l’Italia è il massimo Paese produttore di armi in Europa. In parte le facciamo le armi, ma almeno le facessimo tutte noi queste armi. Invece no, le dobbiamo comprare anche dagli americani“.

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