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Ultimo aggiornamento: 9:38 del 17 Novembre

“Ho vinto due concorsi, ma ogni estate non so se e dove mi chiameranno”. “Costretta a casa dopo la maternità”: storie degli eterni precari della scuola

La protesta del personale docente e non davanti al ministero dell'Istruzione. Cgil: "Nessuna risposta nella prossima legge di Bilancio"
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Vincitori di concorsi e ciononostante, da anni, precari nel mondo della scuola. Una rappresentanza dell’esercito di 300mila lavoratori del personale docente e non docente della scuola italiana, giunto nella Capitale da varie parti d’Italia, ha manifestato davanti la sede del ministero dell’Istruzione. Hanno fatto suonare sveglie a martello e chiesto risposte al ministro Giuseppe Valditara e al governo Meloni. Finora invano. “Nella prossima legge di Bilancio non ci sono risposte” afferma la segretaria generale della Flc Cgil, Gianna Fracassi. Precarietà che si riflette sulla qualità delle attività con gli studenti, che vedono cambiare spesso i propri insegnanti. Abbiamo parlato con loro e ascoltato le loro storie. Docenti e mamme. In alcuni casi penalizzate dalla maternità, “nonostante questo governo dica a parole di voler incentivare le donne madri, giovani lavoratrici”. “Mi aspettavo da una presidente donna un aiuto maggiore, una sensibilità maggiore vero il sistema educativo del Paese” dicono alcune docenti. Ma, pur nelle difficoltà, nessuno dei tanti con cui abbiamo parlato ha dubbi o rimpianti sul percorso professionale intrapreso perché “se fatto con amore questo è il lavoro più bello del mondo”.

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