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Ultimo aggiornamento: 9:17 del 10 Novembre

Riforma della giustizia, Travaglio sul Nove: “Nordio ogni volta che parla ci suggerisce un motivo per votare no al referendum”

La riflessione del direttore del Fatto Quotidiano sulla riforma della giustizia: "C'è un doppio fondo in questa riforma che Nordio già conosce"
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“Io ho sempre auspicato che Nordio non facesse il ministro e che una volta nominato si dimettesse, ora io lo voglio lì fino al giorno del referendum perché ogni volta che parla ci suggerisce un motivo per votare no”. Così il direttore del Fatto Quotidiano, Marco Travaglio, ospite sabato 8 novembre ad Accordi e Disaccordi, sul Nove.

“L’altro giorno ha fatto un’intervista in cui ha detto ‘se ci fosse stata la separazione delle carriere quando hanno fatto l’indagine su Mastella, che poi si è dimesso e ha fatto cadere il governo Prodi, non ci sarebbe stata quell’indagine. È possibile che una persona intelligente come la Schlein non abbia capito che conviene anche a loro perché non si indagherà nemmeno sui loro ministri?’ – continua Travaglio – Ora leggendo la riforma sulla separazione dei Csm che da uno diventano tre, e delle teste, perché loro vogliono separare la testa del pm dalla testa del giudice, non c’è scritto che non si può indagare sui ministri e sui politici”. Quindi, prosegue il direttore, “Nordio ci sta parlando di un doppio fondo di questa riforma che lui già conosce e che è la seconda puntata di questa riforma, quando loro diranno ‘eh ma abbiamo messo i pm fuori dalla cultura del giudice, non sono più imparziali, chi li controlla? Li deve controllare il governo‘. Questo faranno”.

“Infatti Pecorella, avvocato difensore di Berlusconi, ha detto ‘sì Berlusconi sarebbe contento (della riforma), ma Berlusconi voleva il pm sotto l’esecutivo”, incalza Travaglio. Il direttore quindi conclude: “Non è una congettura. L’ha detto Nordio, mica io”.

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