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Francia, concessa la libertà vigilata a Nicolas Sarkozy: lascia il carcere dopo 20 giorni

Dal 21 ottobre l’ex presidente francese è detenuto nel penitenziario La Santé di Parigi per il caso dei finanziamenti libici alla sua campagna elettorale del 2007
Francia, concessa la libertà vigilata a Nicolas Sarkozy: lascia il carcere dopo 20 giorni
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Nicolas Sarkozy esce dal carcere. L’ex presidente della Francia sarà messo da oggi in libertà vigilata: lo ha deciso la Corte d’Appello di Parigi accogliendo la domanda del politico. La detenzione è durata in totale venti giorni, dato che Sarkozy era entrato nel penitenziario di La Santé a Parigi il 21 ottobre scorso. Anche la procura generale aveva chiesto la scarcerazione dell’ex presidente, condannato per il caso dei finanziamenti libici alla sua campagna elettorale del 2007. Nella richiesta era stato indicato il divieto di qualsiasi forma di contatto con gli altri imputati e testimoni nel dossier libico. Nell’udienza in Corte d’Appello a Parigi erano presenti in aula la moglie Carla Bruni, il figlio di Sarkozy, Jean, e la compagna di quest’ultimo.

La procura ha precisato che “l’estrema gravità dei fatti e la dimensione della pena” non devono influire nella decisione, che deve essere ispirata “unicamente dai criteri dell’articolo 144 del Codice di procedura penale”. Nell’articolo si enumerano le condizioni che, uniche, giustificano la detenzione provvisoria: il rischio di inquinamento delle prove e i contatti con altri imputati. “Vorrei che foste convinti di una cosa: non ho mai avuto la folle idea di chiedere a Gheddafi alcun finanziamento. Non confesserò mai qualcosa che non ho fatto”, ha dichiarato Sarkozy. “Ho risposto scrupolosamente a tutte le convocazioni. Non avrei mai immaginato di conoscere la prigione a 70 anni. Questa prova mi è stata imposta, l’ho vissuta. È dura, è molto dura”, ha proseguito. E ancora: “Amo il mio Paese, la mia famiglia è in Francia, mi batto affinché la verità trionfi“. Sarkozy ha anche “reso omaggio” al personale penitenziario, dicendo che “ha dato prova di eccezionale umanità, rendendo sopportabile questo incubo”.

I fatti, per cui è stato condannato a settembre a 5 anni di reclusione, risalgono alla campagna per le elezioni presidenziali del 2007. La giudice Nathalie Gavarino ha motivato la condanna per “aver lasciato che i suoi stretti collaboratori agissero in modo da ottenere sostegni finanziari” da parte della Libia. I due ex collaboratori dell’ex presidente francese, Claude Guéant e Brice Hortefeux, sono stati riconosciuti colpevoli, il primo di corruzione passiva e il secondo di associazione a delinquere. È stato invece assolto Eric Woerth, ex tesoriere della campagna elettorale.

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