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A Mondovì si possono ascoltare storie incredibili

Il mondo per un giorno ha incontrato questa cittadina, che amo definire la più bella d’Italia, diventata un “distretto culturale” grazie al premio Res Publica
A Mondovì si possono ascoltare storie incredibili
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Non serve essere Stoccolma per diventare famosi per il Nobel e nemmeno Milano con l’ “Ambrogino doro”. Nella piccola Mondovì, quella che amo definire la città più bella d’Italia, nei giorni scorsi grazie al premio “Res Publica” sono arrivati Rana Salman e Eszter Koranyi dalla Palestina e da Israele, la suora filippina Aabby Avelino coordinatrice internazionale dell’Associazione-rete “Talitha Kum” e il performer sudafricano Trésor Riziki (Sud Africa).

Il mondo per un giorno ha incontrato questa cittadina che è un “distretto culturale” e un presidio significativo grazie all’incessante lavoro dell’amministrazione comunale ma anche grazie a persone come Antonio Maria Costa, ex sottosegretario generale delle Nazioni Unite, Maura Leonti e a tanti cittadini che scelgono di dare il loro contributo alla città. E’ qui che trovi chi gioca con le bocce quadre; un festival letterario dal titolo “Funamboli” che porta autori nei luoghi più insoliti; le mongolfiere; un editore che ha restaurato un palazzo (Fauzone) che apre alla città; un museo dedicato alla ceramica e chi più ne ha più ne metta.

Ma ciò che non può lasciarci indifferenti è che in un sabato d’ottobre, i monregalesi hanno potuto ascoltare, al premio “Res Publica”, storie incredibili.

Eszter Koranyi ebrea, nata in Ungheria, vive in Israele accanto a Rana Salman, palestinese, originaria di Betlemme. Loro sono le co-direttrici di “Combatants for Peace”. Quando è scoppiato il conflitto tra i loro popoli non erano ancora neanche nate ma nel 2006 nel momento in cui alcuni israeliani e palestinesi, nemici da sempre, hanno deposto le armi hanno dato vita a uno dei pochi movimenti fondato da ex combattenti.

Tresor è un cantante, compositore, produttore musicale, imprenditore e filantropo di origine congolese: quando i suoi genitori sono morti a causa di una malattia ha deciso di perseguire il suo sogno musicale. Dopo mesi di viaggio, si è stabilito a Durban, in Sudafrica , dove ha lavorato come guardia di auto di giorno e come guardia di sicurezza di notte per sbarcare il lunario. In quel periodo, ha iniziato a farsi strada nella scena locale di Durban, esibendosi come musicista di sessione con vari musicisti. E poi c’è quella piccola donna che arriva dalle filippine che lotta contro la tratta di esseri umani e sfruttamento.

Che senso ha raccontare di quanto avvenuto a Mondovì? Il bene non fa notizia lo sappiamo ma immaginate se ogni città d’Italia si impegnasse a far conoscere i miracoli che avvengono in ogni Paese.
Resto convinto di quanto affermava Fëdor Dostoevskij “Solo la bellezza salverà il mondo”.

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