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Alla Camera la petizione “Stop alla disinformazione climatica”: 18.600 firme per chiedere un Osservatorio indipendente

I promotori assieme a Ilaria Fontana (M5S) e Greenpeace Italia auspicano anche l’introduzione di uno spazio settimanale nei TG RAI dedicato alla crisi ambientale e alle soluzioni messe in campo
Alla Camera la petizione “Stop alla disinformazione climatica”: 18.600 firme per chiedere un Osservatorio indipendente
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Di Giacomo Pellini e Maria Santarossa, attivisti climatici

Sono 18.600 le persone che hanno firmato la petizione “Stop alla disinformazione climatica. Per un’informazione responsabile”, presentata la settimana scorsa nella Sala Stampa della Camera dei Deputati. L’iniziativa, lanciata dagli attivisti climatici Giacomo Pellini e Maria Santarossa, è sostenuta dalla vicepresidente del gruppo M5S Ilaria Fontana e da Greenpeace Italia. Tra le richieste principali: regole chiare sull’informazione climatica, la creazione di un Osservatorio nazionale indipendente sulla disinformazione e l’introduzione di uno spazio settimanale nei TG RAI dedicato alla crisi ambientale e alle soluzioni in atto.

“La crisi climatica è la più grande sfida del nostro tempo e non possiamo più permetterci di trattarla come un tema marginale. Servono responsabilità, rigore e coraggio politico. Per questo sostengo la petizione che chiede regole chiare sull’informazione, un Osservatorio indipendente contro la disinformazione e uno spazio settimanale nei TG Rai dedicato alla crisi climatica. Non è solo una questione ambientale: è una battaglia per la verità, per la democrazia e per il futuro delle prossime generazioni. Tacere o minimizzare significa tradire i cittadini”, ha detto l’on. Ilaria Fontana, vicepresidente del gruppo M5S alla Camera.

“Abbiamo lanciato questa petizione lo scorso luglio, nel pieno di un’ondata di calore estrema, perché era diventato insopportabile vedere la realtà della crisi climatica negata o distorta nei media. Oggi, di clima quasi non si parla più: l’attenzione pubblica e politica si è spostata altrove, eppure gli eventi estremi, le alluvioni e la siccità continuano a colpire le nostre vite. La disinformazione non è un dettaglio: rallenta le politiche di decarbonizzazione, confonde l’opinione pubblica e ci fa perdere tempo prezioso”, affermano Giacomo Pellini e Maria Santarossa, promotori della petizione. “Con questa iniziativa vogliamo ricordare che il cambiamento climatico resta la sfida centrale del nostro tempo, e che non possiamo affrontarla se i media smettono di raccontarla. I giovani hanno dimostrato in questi mesi una forza straordinaria nel mobilitarsi per la giustizia e i diritti umani: quella stessa energia è essenziale per riportare il clima al centro del dibattito pubblico. Solo con il loro impegno possiamo sperare di cambiare davvero le cose”.

A sua volta Federico Spadini, campaigner Clima di Greenpeace Italia ha commentato così: “La petizione ‘Stop alla disinformazione climatica’ accende una nuova luce su un problema che Greenpeace, insieme all’Osservatorio di Pavia, denuncia da anni: in Italia si parla troppo poco di crisi climatica e soprattutto se ne parla in modo molto parziale, spesso sotto il condizionamento dei finanziamenti del settore dei combustibili fossili. Per promuovere una reale consapevolezza pubblica sulla grande emergenza della nostra epoca, dobbiamo liberare il sistema dell’informazione, fortemente dipendente dai finanziamenti delle aziende del petrolio e del gas. Denunciare queste criticità è il primo passo per favorire un’informazione libera e intraprendere un percorso verso le reali soluzioni alla crisi climatica che stiamo subendo”.

Durante la conferenza stampa sono stati illustrati i punti principali della proposta e l’impatto della raccolta firme, che ha mobilitato cittadini in tutta Italia. L’obiettivo è ora aprire un confronto istituzionale con Parlamento, Ordine dei Giornalisti e RAI per garantire un’informazione trasparente, basata su dati scientifici e al servizio della collettività.

Firma qui la petizione

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