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Ultimo aggiornamento: 19:54 del 28 Ottobre

Ex Ilva, presidio di lavoratori e sindacati a Palazzo Chigi: “Il governo brancola nella nebbia, rischio chiusura totale”

"Va impedito un delitto industriale": ecco cosa sta succedendo dopo il rinvio del vertice tra governo e sindacati
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“Il governo Meloni brancola nel buio, sull’ex Ilva non sa più cosa dirci. Ma noi non ci stancheremo. Va impedito un delitto industriale”. Mentre i lavoratori in presidio di fronte a Palazzo Chigi rivendicavano con slogan e striscioni “rispetto”, dopo il rinvio del vertice da parte del governo, i sindacati Fim, Fiom e Uilm hanno deciso di presentarsi comunque sotto la sede dell’esecutivo. Un’autoconvocazione perché – dicono i rappresentanti dei metalmeccanici – non c’è più tempo e servono “risposte concrete dai ministri competenti” sul “futuro dei lavoratori e degli stabilimenti” dell’ex Ilva. “In questi mesi è successo di tutto. Non sono in grado più di poterci raccontare che cosa sono in grado di fare”, ha attaccato il segretario generale della Uilm, Rocco Palombella, parlando con i cronisti di fronte a Palazzo Chigi. E ancora: “Se continuiamo così l’unico altoforno che è in funzione si fermerà e ci sarà la chiusura totale. Ma noi non accetteremo scuse”.
“Non possiamo aspettare i tempi del governo, la situazione è di una gravità assoluta, il rischio è la compromissione degli impianti, i lavoratori continuano a essere messi in cassa integrazione“, ha aggiunto Loris Scarpa, coordinatore siderurgia della Fiom. Eppure, ha spiegato, dall’esecutivo si sceglie ancora di far slittare la discussione: “Il governo non si sta confrontando con noi e non ci sta capendo niente, questi impianti sono strategici, bisogna decidere in queste ore”. Un appello affinché il governo decida quindi una strategia e faccia chiarezza sul destino degli oltre 4mila operai in cassa integrazione. E per spingere affinché si faccia carico dell’impresa. “L’Italia non può permettersi la chiusura di questo stabilimento. Non abbiamo alcuna proposta chiara rispetto a un progetto di rilancio industriale. Ci preoccupa il rinvio della convocazione all’11 di novembre”, ha sottolineato anche il segretario generale della Fim, Ferdinando Uliano, al presidio dei lavoratori ex Ilva. Per poi rivendicare: “Il governo si faccia carico e diventi imprenditore di un progetto di ripartenza di un asset strategico come quello siderurgico. Non può essere strategica solo la questione militare in questo Paese“.

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