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Filmavano abusi su una 12enne: arrestati un 18enne e due minorenni a Sulmona

Secondo le indagini gli accusati avrebbero minacciato di morte e di diffondere i video per costringere la giovane a subire ulteriori violenze. "È una vicenda in cui tutti perdono" ha affermato il procuratore di Sulmona Luciano D’Angelo
Filmavano abusi su una 12enne: arrestati un 18enne e due minorenni a Sulmona
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Tre giovanissimi, un 18enne e due minorenni, sono stati arrestati nelle loro abitazioni dai carabinieri di Sulmona. L’accusa è di aver violentato una ragazzina di 12 anni, filmando le aggressioni, che poi sarebbero state pubblicate anche su gruppi WhatsApp. Gli indagati dovranno rispondere di violenza sessuale di gruppo aggravata, violenza sessuale aggravata, atti sessuali con minori di 14 anni, produzione e detenzione di materiale pedopornografico e atti persecutori. Gli arrestati sono stati condotti nel carcere di Sulmona e nel minorile di Casal del Marmo, a Roma come disposto dalle misure cautelari del gip del tribunale dell’Aquila e del tribunale per i minori.

Le indagini sono iniziate a fine agosto, quando la ragazza ha trovato il coraggio di rivolgersi al numero ‘114-emergenza infanzia’, raccontando le violenze subite. Gli abusi erano cominciati nel 2023 e sarebbero continuati per due anni con minacce di morte e di divulgare i video degli stupri, realizzati a sua insaputa da uno degli indagati. Inizialmente a finire nel registro degli indagati furono un 18enne ed un 14enne, ai quali poi si aggiunse anche un 17enne ritenuto l’autore materiale di uno dei video pubblicati anche su un gruppo WhatsApp. Nel corso della perizia tecnica effettuata sui telefonini sequestrati ai giovani, sarebbero spuntati tre video di violenza condivisi su Instagram e due storie. L’indagine degli investigatori è stata estesa anche alla verifica dei dispositivi in cui i video della violenza alla minorenne è stato inviato, visualizzato e ulteriormente condiviso.

Il procuratore di Sulmona, Luciano D’Angelo, ha dichiarato: “Una storia che semina solo dolore ed è triste anche da un punto di vista culturale. È una vicenda in cui tutti perdono – ha poi aggiunto – In questa vicenda l’aspetto giudiziario è secondario rispetto a quello culturale e in ogni caso non c’è nulla da gioire: non abbiamo catturato un pericoloso assassino, ma individuato due minorenni e un appena maggiorenne. È una vicenda in cui tutti perdono“.

“Ho sentito la ragazza, che ha tirato un sospiro di sollievo perché finora è stata lei a vivere limitata: non andava a scuola, non voleva più uscire se non accompagnata, per la paura di incontrarli, di trovarsi faccia a faccia con i giovani da lei denunciati – ha detto all’Ansa l’avvocata Maria Grazia Lepore, legale della dodicenne -È stata una lunga attesa. Un plauso agli inquirenti che hanno svolto un ottimo lavoro. Questa misura cautelare è un primo passo importante: il preludio di una vicenda che porterà al giusto epilogo, ad una pena esemplare. Perché un gesto di violenza va condannato a prescindere, ancora di più se perpetrato nei confronti di una piccola donna che si affaccia alla vita. Una misura cautelare che deve, in primis, aiutare i giovani a comprendere la gravità del loro gesto e portarli a riflettere, affinché la violenza sulle donne cessi, per sempre”.

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