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“Carlo ha fatto da padre e da madre. Non ho ricordi di Natali a tavola in famiglia”: parla Katia Ancelotti

La figlia del ct del Brasile racconta: "Di sera papà mi addormentava sulle sue ginocchia, mi è rimasta quella sensazione di protezione"
“Carlo ha fatto da padre e da madre. Non ho ricordi di Natali a tavola in famiglia”: parla Katia Ancelotti
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Sono subite diventate virali le sue frasi sul ct Gennaro Gattuso: “Non si sono più sentiti, nè visti. Papà ci è rimasto male e non fa finta di niente. Rino non lo ha mai più chiamato“. Ma anche quella a difesa di suo fratello Davide: “Mi secca che parlino di lui e non di altri figli che pure sono con i papà allenatori. Pioli, tanto per fare un esempio”. Non è stata un’intervista banale quella rilasciata da Katia Ancelotti, figlia di Carlo, al Corriere della Sera. In cui però, oltre a qualche dichiarazione con una vena polemica, c’è molto del racconto di un Carlo Ancelotti padre.

“Di sera papà mi addormentava sulle sue ginocchia, mi è rimasta quella sensazione di protezione“, ha raccontato Katia Ancelotti. “Chiudevo gli occhi e lui usciva – continua il racconto – si è goduto la sua età, ci mancherebbe. Si è fidanzato giovanissimo con Luisa, mia mamma. Mi è stato raccontato che si sono amati tanto. Poi però col tempo i caratteri diversi li hanno allontanati e si sono lasciati”. I ricordi si fanno delicati: “Carlo ha fatto da padre e da madre, la sua presenza si è percepita in casa. Mamma, che purtroppo non c’è più, era sempre via. Giocava anche lei a calcio, poi a softball, donna piena di interessi. Insomma non la mamma che vedi in cucina a preparare la merenda, che si preoccupa di fare la spesa. Non ho ricordi di Natali a tavola in famiglia. All’epoca pensavo che lei fosse sbagliata, la vedevo strana e anche molto distante da me. Non era così e quando sono cresciuta, ho imparato a conoscerla. L’indipendenza è un valore come la libertà, l’ho capito dopo. I nostri Natali erano a Milanello, una bellissima famiglia per tutti noi, ricordi indelebili“.

Katia Ancelotti è rimasta una tifosa del Milan, ma oggi tifa anche il Botafogo allenato dal fratello e ovviamente il Brasile. Non solo per il padre ct, visto che anche il marito Mino Fulco fa parte dello staff: “Mi ha colpito una cosa. Papà dice che gli è sembrato di tornare indietro nel tempo, a quando lui era calciatore. Non vedono l’ora di allenarsi, giocano, hanno voglia di stare insieme. Non si alzano subito da tavola dopo il pranzo, non sono con la testa nel cellulare o con il pc sempre acceso. Questa è una cosa che gli piace. Tutto sommato papà è un semplicione“.

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