Botta e risposta a Otto e mezzo (La7) tra la giornalista di Libero, Brunella Bolloli, e il rettore dell’Università per stranieri di Siena, Tomaso Montanari.
Il tema del dibattito è l’immobilismo della sinistra dinanzi alla destra e il crescente astensionismo. “O la sinistra riesce a dimostrare che è possibile una società più giusta, non a parole ma governando – osserva Montanari – oppure rischia di essere poco credibile. Il progetto della destra, che purtroppo è un progetto di odio e di imprenditoria della paura, poi è più facile da attuare perché si adegua al mondo così com’è. La sinistra dovrebbe avere l’aspirazione a cambiarlo in meglio e se non lo fa, quando è all’opposizione, è difficile che qualcuno le creda”.
Bolloli dissente da Montanari: “Ha tirato fuori la parola ‘odio’ dicendo che questo governo, questo centrodestra alimenta l’odio. Io sinceramente non credo che sia il centrodestra ad alimentare l’odio”.
“Blocchi navali, deportazioni… veda lei”, osserva Montanari.
La cronista di Libero rilancia: “Basti guardare certe piazze, quelle della sinistra, che sono quelle più numerose e anche dove ci sono frange di violenti che sicuramente non sono di centrodestra e che hanno slogan, che hanno cartelli, che fanno anche azioni, diciamo, non proprio carine”.
“Ma gli ultrà neofascisti li ha visti? – ribatte Montanari – La violenza vera è una violenza di destra in questo Paese”.
“Quelli non sono da accostare al governo Meloni – replica Bolloli – perché non fanno parte di questa maggioranza e sono fuori dalla politica. È proprio una famiglia separata da Fratelli d’Italia, la Meloni ne ha preso le distanze ampiamente”.
“Ma non è vero”, commenta lo storico dell’arte.
“L’estrema sinistra delle piazze invece ha molto dell’opposizione in Parlamento”, insiste Bolloli.
La replica di Montanari è ferma: “Oggi il Procuratore nazionale antimafia, Gianni Melillo, che è una persona molto cauta, ha detto che i tifosi, non solo del calcio, ma di tanti altri sport, sono sequestrati da una militarizzazione in nome di valori di suprematismo ariano per la razza bianca. Ora, che ci sia una sostituzione etnica e che sia in pericolo la razza bianca, l’ha detto il presidente della Regione Lombardia con queste precise parole. Nel libro intervista a Sallusti – continua – Giorgia Meloni ha detto che siamo diversi fisicamente, in quanto razza. Non sa la presidente del Consiglio che le razze non esistono? Allora, non c’è tutta questa separazione. La cultura, purtroppo, è quella”.
E conclude: “Ed è una cultura da cui la presa di distanza non è avvenuta, il che è dimostrato in infinite cose: Meloni continua a parlare di nazione invece che di Repubblica. Meloni ha detto che la nazione è una comunità di destino e una società naturale, cioè per via di sangue. Allora, in questo paese la violenza non sta nelle manifestazioni delle famiglie contro il genocidio di Gaza. Sta storicamente, nelle stragi, nell’assalto alla Cgil, per fare un esempio più vicino a noi, e anche negli ultrà estremisti di destra neofascisti. Il presidente del Senato rivendica di avere in casa il busto di Benito Mussolini. Io tutta sta distanza non la vedo, francamente”.