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Corte dell’Aja: “Non ci sono prove del legame tra Unrwa e Hamas. Israele non usi la fame come arma”. Tel Aviv: “Vergogna, sono terroristi”

La sentenza della Corte internazionale di giustizia stabilisce l'infondatezza delle accuse al personale dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi: "In quanto potenza occupante, Israele è obbligato a garantire i bisogni primari della popolazione locale"
Corte dell’Aja: “Non ci sono prove del legame tra Unrwa e Hamas. Israele non usi la fame come arma”. Tel Aviv: “Vergogna, sono terroristi”
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Israele non ha portato alcune prove per dimostrare che il personale dell’Unrwa, l’Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione dei profughi palestinesi, faccia parte di Hamas. Lo ha stabilito la Corte internazionale di giustizia dell’Aja, aggiungendo che Tel Aviv, in quanto “potenza occupante”, deve “facilitare i programmi di aiuto a Gaza, anche quelli dell’Agenzia dell’Onu” e “garantire i bisogni primari della popolazione locale”. Elementi che Israele ha invece violato dopo aver accusato i membri dell’Unrwa di aver preso parte all’attacco del 7 ottobre 2023. La Corte ha affermato anche che lo stato ebraico è tenuto a non ricorrere alla fame come mezzo di guerra a Gaza.

L’ambasciatore israeliano alle Nazioni Unite, Danny Danon, ha dichiarato che il parere della Corte è “vergognoso”. “Stanno accusando Israele di non aver collaborato con gli organi dell’Onu. Dovrebbero incolpare se stessi. Quegli organi sono diventati focolai di terroristi. Prendiamo ad esempio l’Unrwa. Un’organizzazione che ha sostenuto Hamas per anni”, ha affermato Danon, avvisando che Israele respinge il tentativo di farsi imporre “misure politiche“.

Quello della Corte è un parere consultivo legale, richiesto dall’Assemblea generale dell’Onu, che non è vincolante ma potrebbe aumentare la pressione su Israele affinché cooperi con le Nazioni Unite e consenta l’ingresso di maggiori aiuti umanitari a Gaza. È la terza sentenza della Corte sulle azioni di Israele dall’inizio del massacro a Gaza. Nel luglio dello scorso anno, la Corte dell’Aja ha stabilito che l’occupazione israeliana dei territori palestinesi era illegale. In precedenza, la Corte internazionale di giustizia aveva ordinato a Israele di adottare tutte le misure necessarie per prevenire il genocidio a Gaza.

“La Corte ritiene che Israele non abbia dimostrato le sue accuse secondo cui una parte significativa dei dipendenti dell’Unrwa sarebbero membri di Hamas o di altre fazioni terroristiche”, ha spiegato il presidente della Corte internazionale di giustizia Yuji Iwasawa. “In quanto potenza occupante – prosegue -. Israele è obbligato a garantire i bisogni primari della popolazione locale, compresi i beni essenziali per la loro sopravvivenza”.

Il delegato palestinese alla Corte dell’Aja ha esortato la comunità internazionale a controllare che Israele rispetti la decisione di promuovere gli aiuti umanitari a Gaza. “Questo è il momento giusto per la comunità internazionale di far sentire la propria voce. Poiché noi sappiamo che Israele non si adeguerà e non rispetterà le responsabilità che le sono state assegnate”, ha dichiarato Ammar Hijazi ai giornalisti presenti in tribunale.

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