“Non abbiamo voglia, non tiferemo più”: il messaggio dei tifosi del Pistoia Basket dopo l’agguato a Rieti e la morte di Marianella
“Quanto accaduto ci sta facendo riflettere su quello che è diventato il mondo del tifo e quelli che sono i valori davvero importanti”. Così – con un post su Facebook – i Baraonda Biancorossa, il gruppo organizzato della tifoseria del Pistoia Basket vittima domenica scorsa dell’agguato al pullman che ha portato alla morte del secondo autista Raffaele Marianella, hanno annunciato di volersi fermare a tempo indeterminato. I tifosi pistoiesi non saranno più presenti sugli spalti a tifare dopo quanto accaduto con la tifoseria rietina.
“Al rientro da Rieti siamo stati vittime di un’azione vile e infame e crediamo che nessun altro termine possa essere usato per descrivere il lancio di due massi sul parabrezza di un pullman che viaggiava ad alta velocità”, esordisce il gruppo nel post Facebook. “Non abbiamo per nulla voglia, in questo momento, di tifare come se nulla fosse. Per questo motivo ci prendiamo un periodo di riflessione”, si legge nel messaggio social.
Nell’agguato ha perso la vita Raffaele Marianella, il secondo autista del mezzo, a causa di una pietra che ha sfondato il vetro e lo ha colpito nella trachea. “Abbiamo vissuto una tragedia che avrebbe potuto essere ancora più grave e quindi necessitiamo di tempo per metabolizzare l’accaduto e per capire come e quando tornare a tifare”. Il gruppo ha annunciato che parteciperà alla prossima partita soltanto per osservare il minuto di silenzio in memoria dell’autista morto, per rendergli omaggio, prima di uscire.
I tifosi hanno anche dichiarato che secondo loro “la partita non avrebbe dovuto essere neppure disputata: per rispetto di un lavoratore e padre di famiglia tragicamente scomparso, di coloro che hanno vissuto in prima persona quei drammatici momenti e ai quali oggi si chiede di assistere a una partita come se fosse una domenica qualunque. Ma anche del conducente che, grazie al proprio sangue freddo, ha contribuito a salvare la vita di cinquanta persone”. Il gruppo ha poi concluso il post ringraziando chi sta mostrando vicinanza e tutti coloro che si sono adoperati per far chiarezza sulla situazione.
Intanto si allarga l’inchiesta sull’agguato dopo l’arresto di tre uomini accusati dell’omicidio dell’autista del pullman Raffaele Marianella. Il pm Lorenzo Francia ha conferito l’incarico per eseguire test del Dna di almeno altri sei ultras della Sebastiani basket Rieti coinvolti nella vicenda. Questo test potrebbe essere cruciale per capire chi ha lanciato la pietra che ha ferito mortalmente l’autista Marianella.