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Morto in carcere a Torino detenuto che pesava 265 chili. La denuncia del fratello: “Era malato ma non lo curavano”

Il 51enne, che stava scontando una pena fino al 2040 per reati di truffa, è morto per arresto cardiaco. Era stato trasferito nel carcere di Torino da quello di Genova
Morto in carcere a Torino detenuto che pesava 265 chili. La denuncia del fratello: “Era malato ma non lo curavano”
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Era gravemente obeso, era diabetico ma stava scontando la sua pena in cella. È morto nel carcere torinese Lorusso e Cutugno Francesco De Leo, un detenuto pugliese 51enne di circa 265 chili. L’uomo avrebbe avuto un arresto cardiaco ed è stato soccorso dal 118, ma i tentativi di rianimazione sono stati inutili.

Il 51enne stava scontando una pena fino al 2040 per reati di truffa. Era stato trasferito nei primi giorni di ottobre dal carcere di Marassi, a Genova, a quello di Torino, dove era stata realizzata una cella apposita per le sue condizioni fisiche. In precedenza era stato assegnato nella casa circondariale di Cuneo, dove però non entrò per l’assenza di una cella idonea, ed era così stato ricoverato al pronto soccorso dell’ospedale Santa Croce, piantonato giorno e notte degli agenti di polizia penitenziaria.

La situazione aveva suscitato polemiche da parte dell’Osapp, il sindacato autonomo di polizia penitenziaria, che aveva contestato l’impiego di “dieci agenti al giorno sottratti al personale già in affanno della casa circondariale cuneese”. Il Dap aveva poi disposto il trasferimento a Torino, dove era stata costruita la cella adeguata alle sue esigenze.

Il fratello di De Leo ha denunciato a La Stampa le condizioni del detenuto: “In videochiamata mi aveva detto che stava sempre da solo in cella e si lamentava perché gli spazi erano stretti, pochi metri quadrati. Non riceveva assistenza sanitaria e, sempre secondo quello che mi diceva, a curarlo erano altri detenuti. Non è mai uscito a fare l’ora d’aria, perché nessuno si prendeva la responsabilità di farlo alzare dal letto”. “Lo sapevano tutti che non stava bene – ha proseguito il familiare del 51enne – la cartella clinica era chiara. Sto pensando di sporgere denuncia per fare chiarezza, perché mi sembra tutto molto strano”.

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