Una sventolata di ironia che, in realtà, si trasforma in scherno: è quanto emerso dalle dichiarazioni di Paolo Mieli, pronunciate stamattina durante la trasmissione 24 Mattino, su Radio24. Le sue parole, che hanno toccato la crisi a Gaza, le proteste in Spagna e la figura di Souzan Fatayer, candidata di Alleanza Verdi e Sinistra in Campania, hanno suscitato contrarietà e indignazione tra gli ascoltatori e gli utenti di X.
Mieli ha aperto il suo intervento minimizzando le recenti violenze a Gaza, definite inizialmente come semplici “disordini”, per poi insinuare che i media italiani esprimano una sorta di “nostalgia” per la catastrofe umanitaria precedente al cessate il fuoco del 10 ottobre 2025. “Vedo che i giornali internazionali non danno il peso che danno i giornali italiani – ha esordito il giornalista – È come se esprimessero una certa nostalgia per com’era la situazione fino a dieci giorni fa“.
Questa affermazione è fuorviante. Fonti internazionali come The New York Times, Reuters, Al Jazeera e The Guardian continuano a dedicare ampia copertura al conflitto, evidenziando la fragilità del cessate il fuoco. Il 19 ottobre, raid israeliani nel sud e nel centro di Gaza hanno causato la morte di 33 palestinesi, mentre Hamas ha denunciato il mancato ripristino degli aiuti umanitari attraverso il valico di Rafah. Lungi dall’essere “nostalgici”, quindi, molti media italiani e internazionali riflettono una realtà tragica e irrisolta.
Ancora più sconcertante è la descrizione di Mieli delle mobilitazioni pro-Palestina del 19 ottobre in Spagna, definite come “deserte” nonostante la partecipazione di “150 sigle” e “personaggi illustri”.Secondo l’editorialista del Corriere della Sera, la scarsa affluenza sarebbe dovuta a un “cambiamento oggettivo” della situazione. I fatti smentiscono categoricamente questa narrazione. La giornata di azione nazionale, promossa da sindacati e federazioni studentesche, ha visto decine di migliaia di manifestanti scendere in piazza in oltre 40 città spagnole, da Madrid a Barcellona, da Valencia a Bilbao. A Barcellona, tra 15mila e 40mila persone hanno bloccato La Rambla, con scontri marginali che hanno portato a 15 arresti. A Madrid, circa 15mila manifestanti hanno marciato da Atocha a Puerta del Sol, mentre a Pamplona si contano 10mila partecipanti. Le proteste, accompagnate da scioperi scolastici con adesioni fino all’80%, hanno denunciato la complicità del governo spagnolo (PSOE-Sumar) nell’export di armi a Israele e il persistere dell’embargo umanitario.
Il punto più basso dell’intervento di Mieli, che qui ha oltrepassato la parodia di Crozza, è stato il commento su Souzan Fatayer, candidata di Avs al Consiglio Regionale della Campania per le elezioni del 23-24 novembre 2025. Definendola “la palestinese napulitana che esalta Hamas” e “una signora in leggerissimo sovrappeso”, Mieli ha legato il suo aspetto fisico alla campagna contro fame e carestia, aggiungendo: “Non è un giudizio estetico, ma suscita ironie.” Il conduttore Simone Spetia ha tentato di riportare la discussione su toni civili, ma Mieli ha insistito, aggravando l’offesa.
Souzan Fatayer, nata a Nablus, in Cisgiordania, nel 1965 e residente a Napoli da quasi 40 anni, è una figura di spicco: traduttrice, interprete, docente di lingua araba all’Università “L’Orientale” di Napoli e attivista per i diritti umani. Il suo impegno spazia dalla mediazione culturale negli ospedali alla difesa della causa palestinese, per cui è stata insignita del riconoscimento “Donna per la Pace” nel 2003 e 2005.
Peppe De Cristofaro, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra, presidente del gruppo Misto a Palazzo Madama, in una nota giudica “vergognose” le parole usate dal giornalista. “Forse un modo subdolo per dire che non è vero che a Gaza Israele ha utilizzato la fame come strumento di guerra? Sono parole vergognose che non ci sorprendono, perché Mieli è lo stesso che ha negato il genocidio. Ed è la dimostrazione concreta di come purtroppo il nostro paese sia tra gli ultimi per libertà di stampa”. Sullo stessa linea la reazione della Cgil. “Sconfinare sulle offese personali e utilizzando il bodyshaming per sostenere la tesi che i palestinesi non muoiano di fame è semplicemente inaccettabile e vergognoso” è il commento della Cgil di Napoli e Campania. “Alla compagna Souzan – conclude la nota – esprimiamo tutta la nostra solidarietà e vicinanza, certi che queste offese non potranno che rafforzare il suo impegno e quello di tutta la comunità palestinese in Campania nella lotta per denunciare il genocidio messo perpetrato dallo Stato di Israele”