A Napoli si respira aria buona di Design: Edit Napoli è un’anticipazione della Design Week milanese
Settanta espositori internazionali e installazioni diffuse in tutta la città: EDIT Napoli si conferma evento di riferimento per il design
Mamma Santissima che Fiera! Edit Napoli in soli sette anni si é imposta sul palcoscenico internazionale. Napoli, una città vibrante dove é accaduto qualcosa di più di una fiera: è scoppiato un movimento, un respiro condiviso, un’onda di creatività che ha attraversato i vicoli dei panni appesi trasformati in hub, chiostri settecenteschi e cortili in laboratori. Be The Flow – questo il titolo, farsi attraversare, fluire, essere parte di una corrente che unisce materia e pensiero, tradizione e futuro. Il design d’autore che diventare paesaggio e linguaggio, vita e visione. Una settantina di espositori da ogni dove tra aziende manifatturiere, Fornace Brioni, Forma&Cemento, Parasite 2.0 x Bianco67, Eleit.it e Ùtol, protagonisti della wave italiana fatta di ricerca e manualità, brand emergenti e artigiani. E poi ci sono le new entries internazionali – da Made of Matter ( Francia) a Studio Lugo (Turchia), Shellf Life (Stati Unit) e Take 5 Rubber (Giappone) – che confermano la vocazione sempre più cosmopolita dell’evento.
La rassegna
EDIT Napoli – fondata e a cura di
Domitilla Dardi ed Emilia Petruccelli – affiancata da Edit Cult, diffusa tra, i chiostri e gli affreschi del complesso monumentale della Santissima ( il quartiere generale della manifestazione) da Castel Sant’Elmo, alla Certosa di San Martino, dall’ Ex Ospedale Militare alla Villa Floridiana. Ha lo sguardo di Alice nel Paese delle Meraviglie l’artista e designer romana
Coralla Maiuri che ha trasformato la storica Salumeria Malinconico in uno spazio sorprendente con
Dice dice, pare pare, una riflessione sensoriale attraverso diverse sculture sospese (come una spirale di salsicce in ceramica appese a mo di’ lampadari) e esposte negli scaffali tra pacchi di pasta trafilata al bronzo e plateau di mozzarelle. Un’ installazione luminosa e materica che trasforma la quotidianità domestica in gesto poetico.
‘O sciore cchiù felice è la collettiva di Interior Design Studio, a cura di Paolo Casicci con allestimento di Roberta Borrelli. Dove hanno preso forma le ceramiche ancestrali di Patrizia Italiano, ti catturano come un mantra e portano carisma in casa, accostati allo specchio- specchio-non-specchio di Matteo Vilardo per Medulum e al progetto di Tarocchi firmato da Paolo Maria Russo e Vetrofuso. Il percorso si snoda tra tubolari d’acciaio, tessuti cianotipici di Teresa Carnuccio, superfici in pietra lavica di Ranieri e sedute realizzate da Milani, dove lo spazio della fiera diventa un’architettura porosa che invita alla scoperta.
Mentre la giuria internazionale, composta da Alvaro Catalán de Ocón, Claire Laurent, Alessandro Valenti, Ermanno Zanini, ha premiato, per l’area Main, Inserti di Chiara Lionello, una collezione di vasi che fonde l’alluminio e la ceramica artigianale, invitando a pratiche di bellezza quotidiana e a composizioni floreali dal gusto orientale. Il vincitore dell’area Seminario, riservata ai designer under 30 è stata invece Katryna, con Moon candle holder. E non manca una mammasantissima di pizza con il progetto nato dalla collaborazione tra la storica pizzeria Concettina ai Tre Santi e nss edicola e una collezione di piattini realizzati da Peppe Palermo e contorno di talk che uniscono cibo e convivialità. Che grande abbuffata di creatività.