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Scintille tra Calenda e Cattaneo sui costi dell’energia: “Cafone”, “Vai a lavorare”. E l’ad di Enel annuncia querela

Lo scontro è iniziato nel pomeriggio di martedì a margine del Forum di Coldiretti. Cattaneo: "Ora dovrà risarcire svariati milioni"
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Prima un animato animato diverbio faccia a faccia, poi le dichiarazioni alla stampa e, infine, l’annuncio di querela. Finirà in tribunale lo scontro tra il senatore Carlo Calenda e l’amministratore delegato di Enel, Flavio Cattaneo, iniziato nel pomeriggio di martedì a margine del Forum di Coldiretti con parole grosse in un botta e risposta sui costi dell’energia.

“Con Enel distribuzione non solo fa il 42% di utile che è superiore a Hermes ma si prende pure il bonus…”, ha detto Calenda intervenendo al forum. Pochi minuti dopo è arrivato Cattaneo e, proprio nel cortile di palazzo Rospigliosi, i due incontrandosi hanno avuto un acceso diverbio. È lo stesso segretario di Azione, interpellato dai giornalisti, a confermare il momento di tensione: “Sa Cattaneo lo pungi sul vivo facilmente. Siccome il ragazzo è un pocafone – ha detto Calenda – gli ho dovuto ricordare che lui può fare questa operazione, ma almeno deve stare zitto, perché sono soldi degli italiani che vengono presi senza nessun rischio aziendale. Cattaneo – ha continuato il senatore – io lo conosco da quando stava per fare zompare per aria Tim. È sempre una questione di chi è il padrone per noi. Poi il suo lavoro di manager lo sa fare, il problema è quando sono i cittadini a pagare”, ha concluso Calenda. Secca la replica dell’amministratore delegato di Enel: “Io ho da lavorare purtroppo, ognuno ha da fare il suo. Vai a lavorare, lazzarone!“.

La polemica si sposta così sui social: “Oggi Cattaneo mi ha dato del ‘lazzarone’ per aver ricordato che Enel distribuzione fa pagare ai cittadini dei costi esorbitanti – che si traducono in un Ebit livello Hermes – sui quali il management percepisce anche un lauto bonus. Continueremo a batterci per diminuire i costi impropri in bolletta e mettere a gara le concessioni idroelettriche. Cattaneo se ne faccia una ragione e impari l’educazione“, ha scritto Calenda su X.

Alla fine l’ad di Enel ha annunciato che querelerà il leader di Azione: “Il senatore Calenda insiste nel dire cose false e ne risponderà “, dichiara Cattaneo: “Enel non fa il 40% degli utili e tantomeno io prendo alcun bonus sul business della distribuzione. Mi ha anche accusato di aver quasi fatto ‘zompare’ Tim, quando invece è noto che quando ne ero alla guida l’azienda ha chiuso i migliori bilanci degli ultimi vent’anni. Ma, si sa, lui dà del ‘Voi’ ai numeri”. “Comunque questo, e altro, – ribadisce – sarà oggetto di causa in tribunale per svariati milioni di euro che il senatore dovrà risarcire e che saranno devoluti per abbassare il costo delle bollette. Così almeno avrà fatto anche lui qualcosa di concreto per aiutare i consumatori. Del resto, è stato ministro e non ha particolarmente inciso, di sicuro non ha abbassato il costo dell’energia. Evidentemente oggi l’insuccesso gli ha dato alla testa“, ha concluso Cattaneo.

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