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Sinner si ritira, Djokovic vomita, altri svengono: è polemica per le condizioni di Shanghai. Lo sfogo di Rune: “Volete che qualcuno muoia in campo?”

Tra caldo soffocante, umidità record e aria irrespirabile, il Masters 1000 cinese sta diventando una sfida al limite. Panatta: “Condizioni brutali, tasso d'inquinamento malsano”
Sinner si ritira, Djokovic vomita, altri svengono: è polemica per le condizioni di Shanghai. Lo sfogo di Rune: “Volete che qualcuno muoia in campo?”
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Il Rolex Shanghai Masters 2025 si sta trasformando in una prova di sopravvivenza più che in un torneo di tennis. Il caldo opprimente (temperature costantemente sopra i 30 gradi) e soprattutto un’umidità che supera l’80% stanno mettendo in ginocchio i giocatori. Novak Djokovic, pur vincendo in tre set contro Yannick Hanfmann, è stato costretto a vomitare in campo. “Di mattina, col sole, è anche peggio… È così per tutti, ma è brutale quando hai l’80% di umidità giorno dopo giorno”, ha spiegato il serbo dopo il match durato quasi tre ore. “È dura soprattutto per chi gioca al mattino perché il sole peggiora tutto. Per me, biologicamente, è più difficile affrontare questo genere di situazioni”. Non tutti, però, sono riusciti a resistere. Jannik Sinner si è dovuto arrendere ai crampi, costretto al ritiro in un clima che ha superato i limiti della sopportazione fisica. Ma anche altri giocatori sono svenuti in campo (o quasi), come l’argentino Comesana durante il match contro Musetti. A Shanghai il tennis continua, ma la polemica è ormai aperta.

Lo sfogo di Rune: “Volete che qualcuno muoia in campo?”

A completare un quadro già critico, è arrivato lo sfogo di Holger Rune, vittima anche lui del caldo durante la partita contro Ugo Humbert. Dopo appena 31 minuti di gioco, il danese ha chiamato il medico, poi ha puntato il dito contro l’organizzazione: “Perché l’ATP non ha una regola sul calore? Volete che un giocatore muoia in campo?”. Dopo l’incontro, ai microfoni della TV2 danese, ha raccontato di aver “sofferto davvero tanto”, ringraziando i medici per averlo aiutato a controllare la respirazione. “Sapevo che sarebbe stata dura, perché faceva caldo già durante il riscaldamento. Siamo entrambi europei, non siamo abituati a questo clima”.

Panatta: “Tasso d’inquinamento malsano”

Sulle difficoltà del torneo cinese è intervenuto anche Adriano Panatta, che ha commentato il ritiro di Sinner: “Non perde quasi mai e arriva sempre in finale. Ma questa volta non ha perso contro un avversario, bensì contro un problema fisico abbastanza naturale, perché le condizioni di gioco a Shanghai erano brutali”. L’ex campione ha poi sottolineato come la situazione ambientale non stia risparmiando nessuno: “L’ho visto molto provato, ma non solo lui: ci sono stati ritiri, svenimenti… Ci sono 36, 37 gradi e si gioca all’aperto, con un tasso di umidità del 95% e un inquinamento all’84%, considerato malsano. È logico che i giocatori si lamentino, ma quando si fa sport in tutto il mondo può capitare di affrontare condizioni così”.

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