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Cronaca

Ultimo aggiornamento: 21:41 del 4 Ottobre

“Hanno preso il controllo della barca e ci hanno portato in porto. Il peggio da lì in poi”: l’inviato del Fatto sulla Flotilla racconta l’abbordaggio di Israele con il capitano della “Otaria”

La testimonianza di Alessandro Mantovani insieme a Cesare Tofani  dall'aeroporto di Istanbul, in attesa di rientrare definitivamente in Italia. “Ci hanno passato di mano, l’esercito non era più in gioco, c’era la polizia. Ci ha messo su un piazzale, seduti sul cemento"
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L’inviato del Fatto Quotidiano su una delle imbarcazioni della Flotilla intercettate da Israele ha mandato un video-messaggio da Istanbul dove è arrivato oggi, sabato 4 ottobre, in attesa di imbarcarsi per rientrare in Italia. “Sono con Cesare Tofani che è stato il mio comandante in queste settimane su Otaria”, la nave che gli ha permesso di raggiungere le acque internazionali a un passo da Gaza, racconta Alessandro Mantovani.

Tofani quindi spiega come è andato l’intercetto da parte delle forze israeliane: “Abbiamo vissuto questa fase della nostra missione in maniera rapida, avevamo già in partenza contato sul fatto che saremo arrivati il più avanti possibile prima di essere intercettati, ma sapevamo anche che se ci fossero state condizioni che mettevano a repentaglio l’equipaggio in quel momento avremo interrotto la navigazione e ci saremmo riparati altrove – racconta – Non abbiamo avuto alcun avviso che gli israeliani ci stavano bloccando, sono arrivati all’improvviso. Abbiamo visto che intorno c’erano imbarcazioni che venivano abbordate, eravamo coscienti, ci è arrivato questo gommone a fianco. Siamo rimasti inerti, abbiamo fermato il motore e lasciato che i soldati venissero a bordo”. “Ci hanno detto subito che se non opponevamo resistenza non ci avrebbero fatto male – continua – Di fatto è andata così, hanno preso il controllo dell’imbarcazione e hanno cominciato a navigare verso il loro porto”.

Il peggio però “è arrivato dal porto in poi”. “Ci hanno passato di mano, l’esercito non era più in gioco, c’era la polizia – dice ancora Tofani – Ci ha messo su un piazzale, seduti sul cemento. La barca è andata persa, sarà in qualche angolo del porto a marcire”. Tofani, che nella sua vita ha lavorato a lungo sulle barche per poi partire, nell’ultimo periodo, in missioni di salvataggio nel Mediterraneo, ringrazia quindi l’equipaggio, composto da sei persone e “tutti allineati su quello che c’era da fare a bordo”.

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