
La premier si scaglia contro le manifestazioni legate all'attacco alla carovana pacifica: "Volete il week end lungo". Landini: "Dovrebbe portare rispetto". Schlein: "Saremo in piazza"
“Continuo a ritenere che tutto questo non porti alcun beneficio al popolo della Palestina, in compenso mi pare di capire che porterà molti disagi al popolo italiano”. È dalla prospettiva dello sciopero generale proclamato per domani e delle manifestazioni che si stanno moltiplicando in tutta Italia che Giorgia Meloni ha deciso di affrontare la questione della Global Sumud Flotilla. Quella della Flotilla è “una questione che mi pare c’entri poco con la vicenda palestinese e c’entri molto con le questioni italiane. Del resto ce lo spiegano i sindacati, perché mi sarei aspettata che almeno su una questione che reputavano così importante non avessero indetto uno sciopero generale di venerdì, perché il weekend lungo e la rivoluzione non stanno insieme”, è stato il suo attacco.
A rispondergli è stato direttamente Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ha proclamato lo sciopero insieme all’Usb: “La presidente del Consiglio dovrebbe portare rispetto a chi paga le tasse e a chi lavora”. Dire che con lo sciopero si cerca il ‘weekend lungo’, “è un’offesa“, ha detto intervenendo su La7 a L’Aria che tira. “Sono in discussione i valori della democrazia, il diritto delle persone di vivere in pace. Una persona normale e un sindacato che è fatto di valori non può stare a guardare”, ha aggiunto ricordando che “nel 1943 per dire no alla guerra furono i lavoratori e le lavoratrici ad usare strumento dello sciopero” per ristabilire pace e democrazia. Nel pomeriggio, conversando con i cronisti al Senato, il ministro dei Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha liquidato così la mobilitazione: “Mi pare una scelta senza senso, perché i cittadini non capiranno e, aggiungo, ci porterà un sacco di voti in più”.
Durante il dibattito alla Camera, anche la segretaria del Pd Elly Schlein ha risposto alla presidente del Consiglio: “Non è accettabile che il governo provi a coprire o ignorare il grido di quelle centinaia di migliaia di manifestanti che in modo del tutto pacifico nel paese e nelle città hanno scioperato, manifestato per i palestinesi: smettetela di criminalizzare ogni piazza e ogni forma di dissenso”, ha detto. “Non potete ignorare – ha aggiunto – un sentimento che è forte attraverso il Paese, quel grido nelle piazze stracolme, negli scioperi che vi saranno anche domani e noi saremo con loro, come sempre, pacificamente, per manifestare per la flottiglia, per manifestare per Gaza”.
In mattinata il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha riferito alla Camera sulla Flotilla, poi è iniziata la discussione. Pd-M5s-Avs hanno presentato una risoluzione che impegna il governo “a riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele”, “a sostenere”, “a partire dal negoziato che si è aperto intorno alla proposta di tregua avanzata dagli USA, ogni iniziativa volta a esigere un immediato cessate il fuoco, la liberazione incondizionata degli ostaggi” e “la protezione della popolazione civile di Gaza”; “garantire piena protezione, il rispetto dei diritti e dell’incolumità degli attivisti della Global Sumud Flotilla”.
Azione, il partito di Carlo Calenda, teoricamente gravitante nel campo del centrosinistra, ha presentato una risoluzione con alcuni esponenti della maggioranza. “La Camera dei deputati – si legge -, udite le comunicazioni del Governo, premesso che l’Amministrazione degli Stati Uniti ha predisposto un piano di pace per il Vicino Oriente che ha trovato il consenso di molti Paesi Arabi, di Israele, dell’Autorità Nazionale Palestinese e della maggior parte delle nazioni europee, impegna il Governo a compiere ogni attività utile a sostenere e favorire l’iniziativa di pace messa in campo dagli Usa, che oggi costituisce l’unica prospettiva realistica per porre fine ad un conflitto sanguinoso”. Firmato Galeazzo Bignami (Fratelli d’Italia), Riccardo Molinari (Lega), Paolo Barelli (Forza Italia), Maurizio Lupi (Noi Moderati), Matteo Richetti, appunto di Azione, e Luigi Marattin (Gruppo misto-Partito Liberaldemocratico).
In Aula si sono registrate scintille tra M5s-Lega e FdI. Dopo aver parlato di Flotilla, il capogruppo dei pentastellati Riccardo Ricciardi ha affermato: “Io ieri c’ero in quelle piazze” che hanno protestato a Roma “e non vedevate l’ora che assaltassero questi palazzi, invece è stata una manifestazione di indignazione” per la postura su Gaza. Ricciardi poi ha avvertito: “Qualsiasi cosa accada nessuno strumentalizzi”, sarebbe “repellente dopo non aver detto nulla in questi anni” su Gaza. “Chi incendia le piazze uccide le democrazia, tornano i cattivi maestri – ha detto subito dopo Paolo Formentini della Lega – Non sogniamo di abbattere il governo con la violenza”.
“Molto grave è che questa gente sia scesa nelle strade nel tentativo di occupare strade scuole”, ha detto Salvatore Caiata di FdI. “La politica non si fa così, forzando blocchi, portando gente in strada, non si aiutano i palestinesi scioperando e occupando le strade”, ha aggiunto. Caiata poi ha fatto appello a Pd e Avs a votare la risoluzione di maggioranza centrata solo sul piano di pace, “non ai 5s perché sono interessati a fare speculazione politica”.