Il mondo FQ

Bonus smart working 2025: esonero contributivo e incentivi per chi si trasferisce nei comuni montani

La Legge 131/2025 introduce esoneri contributivi fino a 8.000 euro per il datore di lavoro se il dipendente si trasferisce in un comune montano con meno di 5.000 abitanti. Per chi acquista un immobile in un comune di montagna c'è poi un credito d’imposta del 60% dell'ammontare annuale del finanziamento per l’acquisto o la ristrutturazione
Bonus smart working 2025: esonero contributivo e incentivi per chi si trasferisce nei comuni montani
Icona dei commenti Commenti

Ripopolare i borghi montani che anno dopo anno si stanno svuotando e alleggerire il traffico delle grandi città: è questa l’idea di fondo del bonus smart working, una nuova agevolazione prevista prevista dalla Legge 131/2025 attraverso la quale vengono promossi una serie di interventi per lo sviluppo dei comuni montani. Grazie alla nuova agevolazione i datori di lavoro che dovessero permettere di lavorare da remoto ai propri dipendenti che si trasferiranno in un comune montano con meno di 5.000 abitanti, avranno la possibilità di ottenere l’esonero totale dal pagamento dei contributi.

Bonus smart working, come funziona l’esonero contributivo

Ad introdurre il bonus smart working è la Legge n. 131/2025: pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 20 settembre 2025, la norma introduce una serie di agevolazioni il cui obiettivo è ripopolare e incentivare lo sviluppo dei comuni montani. L’intento è stimolare i lavoratori a trasferirsi nelle zone montane, permettendo loro di svolgere la propria attività in smart working.

Entrando nel dettaglio, l’articolo 26 della Legge ha previsto un esonero contributivo del 100% che viene riconosciuto alle aziende che permettono ai dipendenti di lavorare da remoto. Nel caso in cui lo smart working dovesse diventare una modalità ordinaria per svolgere le prestazioni professionale viene riconosciuto – per il 2026 e il 2027 – un esonero totale dei contributi che sono a carico del datore di lavoro, per un limite massimo di 8.000 euro annui, che vanno parametrati su base mensile. Dall’agevolazione rimangono esclusi i premi Inail.

L’esonero contributivo verrà applicato anche negli anni successivi, ma viene ridotto: sarà pari al 50% per gli anni 2028 e 2029, nel limite massimo di 4.000 euro. Scenderà, poi, al 20% per il 2030, nel limite massimo di 1.600 euro.

I requisiti per poter beneficiare dell’agevolazione

Il bonus smart working viene messo a disposizione per ogni dipendente che viene assunto con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Il lavoratore deve avere un’età inferiore a 41 anni e svolgere l’attività lavorativa da remoto in un comune montano.

È necessario, inoltre, che il dipendente trasferisca la propria residenza da un comune non montano ad uno montano.

L’azienda che beneficia dell’esonero contributivo deve rispettare il regime de minimis, mentre l’agevolazione viene erogata nel limite massimo delle risorse che sono state stanziate per ogni anno: 18,5 milioni di euro per il 2026, 21,8 milioni per il 2027, 12,5 milioni per il 2028, 10,9 milioni per il 2029, 5,4 milioni per il 2030.

Gli incentivi previsti per chi si trasferisce

Per incentivare i lavoratori a trasferirsi nei comuni montani, oltre allo smart working sono state previste delle altre agevolazione, alle quali possono accedere direttamente le persone fisiche.

È stato previsto, infatti, un credito d’imposta per i contribuenti che decidono di trasferire la propria residenza in un piccolo comune di montagna: l’obiettivo di questa agevolazione è quello di incentivare a comprare o a ristrutturare la prima casa.

Nel dettaglio per chi ha intenzione di acquistare un immobile in un comune di montagna è previsto un credito d’imposta del 60% dell’ammontare annuale del finanziamento per l’acquisto o la ristrutturazione, fino ad un massimo di 500 euro ogni anno.

Per permettere l’implementazione dei servizi rivolti a chi si trasferirà in montagna, è previsto – questo incentivo è destinato unicamente al personale scolastico e sanitario – un credito d’imposta del 60% del canone annuo di locazione, fino ad un tetto massimo di 2.500 euro.

Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione