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Garlasco, il generale Garofalo lascia la difesa Sempio. L’ex pm Venditti si dimette da presidente del Casinò di Campione

L'ex ufficiale ritiene Andrea Sempio estraneo alle accuse e la decisione di rinunciare all’incarico è maturata in conseguenza della mancata condivisione da parte della difesa" di Sempio "dei suggerimenti tecnico scientifici forniti dal generale (...) in merito allo svolgimento dell’incidente probatorio e alla possibile estensione dei temi oggetto di perizia"
Garlasco, il generale Garofalo lascia la difesa Sempio. L’ex pm Venditti si dimette da presidente del Casinò di Campione
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C’è una novità importante nell’ambito della nuova indagine sul delitto di Garlasco, l’ex comandante del Ris di Parma, Luciano Garofano, ha “rinunciato all’incarico di consulente tecnico” della difesa di Andrea Sempio, l’uomo indagato nella nuova indagine della Procura di Pavia per l’omicidio di Chiara Poggi. In una nota Garofano spiega che “la decisione di rinunciare all’incarico è maturata in conseguenza della mancata condivisione da parte della difesa” di Sempio “dei suggerimenti tecnico scientifici forniti dal generale (…) in merito allo svolgimento dell’incidente probatorio e alla possibile estensione dei temi oggetto di perizia”.

Come è noto è in corso l‘incidente probatorio: esami sono stati già effettuati e nessuno dei test ha dato riscontro sul profilo genetico dell’indagato, ma restituito solo la presenza sulla scena del delitto della vittima e dell’allora fidanzato, Alberto Stasi, condannato in via definitiva per l’omicidio. Restano gli esami su alcune impronte parziali e soprattutto l’indagine biostatica di un segmento di Dna maschile, “parziale, misto, non consolidato” rilevato sulle unghie della 26enne uccisa il 13 agosto del 2007 nella villetta di famiglia.

Garofano, in una nota, spiega di essere stato nominato da Sempio fin dal 2017, ai tempi della prima indagine, poi archiviata, e di aver deciso di fare un passo indietro in quanto “ritiene che siano venuti meno i presupposti per il mantenimento del proprio incarico”. Quella indicata, sottolinea “è l’unica ragione alla base della rinuncia all’incarico di consulente in favore di una persona che, sulla scorta di tutte le evidenze scientifiche acquisite, meriterebbe di essere scagionata dall’ipotesi di reato per la quale risulta indagata“.

L’ex comandante del Ris ritorna poi sugli “sconsiderati e gravi attacchi mediatici subiti negli ultimi giorni e relativi all’avvenuta ricezione di una somma di denaro, nell’aprile 2017″ da parte di Sempio. A tal proposito, prosegue il comunicato, “ribadisce trattarsi del pagamento di prestazioni professionali rese su incarico dei difensori che all’epoca assistevano” l’amico del fratello di Chiara Poggi. Si trattava, in particolare di una “‘consulenza genetico forense negli interessi della famiglia di Andrea Sempiò, sulla scorta di documenti e atti che gli vennero forniti dagli stessi” legali. “La relazione tecnica, datata 27 gennaio 2017, venne inviata a mezzo e-mail” alla difesa, che apprezzò “il contenuto, e ad essa fece seguito l’emissione della fattura n. 15/2017 per gli onorari maturati” per 5 mila euro. Pertanto, chiude la nota, Garofano ha dato “mandato ai propri legali affinché procedano nelle competenti sedi giudiziarie nei confronti di coloro che lo hanno diffamato ipotizzando il suo coinvolgimento in vicende di rilevanza penale” e alle “quali egli era ed è del tutto estraneo“.

Intanto Mario Venditti, l’ex procuratore di Pavia indagato dalla procura di Brescia per una presunta corruzione, si è dimesso da presidente del Casinò di Campione. Il magistrato, in più occasioni, ha ribadito di non aver “mai preso soldi” per la sua funzione: “Ho vissuto 10 anni sotto scorta e per 45 ho servito lo Stato” ha dichiarato mentre la sua difesa ha annunciato il ricorso al Riesame. Anche il legale di Silvio Sapone – luogotenente dei carabinieri in pensione al quale, insieme al collega Andrea Spoto, i pm attribuiscono presunti “contatti opachi con Andrea Sempio” – studia le contromosse. Nello specifico, “un probabile esposto alla Procura di Brescia” come anticipava il suo avvocato Massimo Marmonti.

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