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L’ennesimo concerto non richiesto in centro a Napoli. Di Bari prepara la campagna elettorale?

Cittadini infuriati che imprecano contro le forze del (dis)ordine. Il prefetto dichiara: "Napoli Musa Live sarà molto più di un concerto: sarà un inno alla città”. La prego non aggiunga altro
L’ennesimo concerto non richiesto in centro a Napoli. Di Bari prepara la campagna elettorale?
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di Januaria Piromallo con Pasquale De Luca

A Napoli si mescola l’alto, il basso e il bassissimo. Se pensavamo che con il sindaco Manfredi e il suo consulente musicale Ferdinando Tozzi si fosse toccato il fondo, il prefetto Di Bari ha fatto di più e di peggio.

Siccome la destra non sa più che pesci pigliare dal fondo del barile da opporre alla foglia di Fico di Manfredi, alle prossime elezioni regionali in pole position ci sarebbe proprio il vispo Di Bari. Sua Signoria gongola e come “scolatura” al settembre nero dei concerti in piazza Plebiscito ha regalato l’ultimo concerto alla città. Gratuito. Cioè pagato con i soldi nostri. Prego, favorisca i conti.

Immaginate adesso mezza città che si precipita al concerto numero nove con Gigi D’Alessio & Friends. E l’altra mezza che invece rimane imbottigliata nel traffico per ore. Un cul de sac, direbbero i francesi. Cittadini infuriati che imprecano contro le forze del (dis)ordine perché aprano le strade pedonali. Per i non/napoletani Piazza Plebiscito ha solo un accesso carrozzabile. Un prefetto che si è pure proclamato Presidente del Comitato Nazionale Neapolis 2500 e ha dichiarato: “Napoli Musa Live (così ha chiamato il suo concertone, nda) sarà molto più di un concerto: sarà un inno alla città, alla sua identità e alla sua capacità di intrecciare tradizione e modernità. Vogliamo che questa serata sia un omaggio ai cittadini e rappresenti un messaggio: con i suoi 2500 anni di storia, Napoli continua a essere una musa che ispira cultura e arte, una fonte inesauribile di creatività e bellezza per l’Italia e per il mondo…”. La prego non aggiunga altro. E lo vada a dire anche a suoi uomini sottoposti a orari di straordinari massacranti. Il giorno peggiore è stato proprio il suo cadeau non richiesto (e soprattutto non gradito) alla città.

Non trovate che ci sia ingerenza di ruoli? Sua signoria, tutore dell’ordine, che blocca la piazza, la città, per farsi il suo primo evento da propaganda elettorale. Non sa che lo Stato di diritto si basa sulla somma dei diritti individuali, diritto alla vivibilità, alla quiete, alla salute, tutela dell’ambiente e di luogo storico.

Nel momento in cui io e Pasquale scriviamo, mezzanotte e dintorni, dobbiamo tapparci le orecchie per non sentire strimpellamenti e cori della platea spacca/timpani. L’avvocato Simona Fargnoli, esperta anche di diritto condominiale, abita in Via Palizzi al Vomero e li sente come se fosse lì. L’avvocato Antonella Esposito Gagliardi, esperta di diritto familiare con studio legale in via Montedidio, ha inviato nelle ultime due settimane al Comune due richieste di misurazione per i decibel delle emissioni acustiche. Prima risposta: non siamo l’ufficio compente. Seconda risposta, un capolavoro di paraculismo: Abbiamo provveduto sono quelli consentiti. Mi scusi. Da chi? Il controllore che si auto/controlla.

Allora abbiamo provveduto noi, facile, scaricando l’applicazione, la media è di 90 decibel, esclusi i picchi dei fuochi d’artificio. In un centro abitatissimo dopo le 10 di sera non si devono superare i 35 decibel. Come mostra la foto in evidenza. Leggo anche che l’occupazione di suolo pubblico (ribadisco per un mese di concerti) è stata concessa a un’unica società. Mi chiedo se l’amministraziante di Manfredi abbia indetto un bando di gara pubblica rispettando il codice degli appalti. E’ la stessa dell’anno scorso e dell’anno precedente? Una società sicuramente meritevole ma – avevo saputo parlando con i giovanissimi vigilantes – paga 5 euro all’ora senza straordinari. Dietro grandi incassi c’è chi pensa male. Si apra un’inchiesta per favore. Altrimenti lo chiederò ai colleghi/investigatori di Report.

E chi ha proposto il prefetto che si auto/pompa mediatamente a governatore della Campania, ci ripensi. Tanto Di Bari può sempre fare l’impresario di concertini.

Mezzanotte e mezza la cupola della basilica pontificia si illumina di fuochi d’artificio, avevano giurato che finiva alle 11,30. Siamo sotto la Prefettura. Immaginiamo adesso Sua Signoria che si affaccia dal suo balcone, bandiera del tricolore svettante, per il Grande Tributo del pubblico. Ma sono già scappati via. Il re è rimasto nudo.

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