Mercato immobiliare fuori controllo, Sanchez promette nuovi aiuti per i giovani contro il caro affitti. I dubbi di inquilini e alleati
In Spagna diventare indipendenti è oggi una delle sfide più dure per le nuove generazioni. Secondo l’ultimo rapporto del Consiglio della Gioventù, soltanto il 15,2% dei giovani tra i 16 e i 29 anni vive da solo: il dato più basso dal 2006. A rendere quasi impossibile il salto dall’adolescenza alla vita adulta è il costo degli affitti, che in molte città arrivano ad assorbire oltre il 60% del reddito medio giovanile. A ciò si aggiunge un mercato del lavoro fragile: la disoccupazione tra gli under 25 ha toccato il 26,5% nel primo trimestre del 2025. Nemmeno chi riesce a trovare un impiego ha la strada spianata. Lo stipendio medio nazionale supera i 27.500 euro lordi annui, ma nella fascia 20-24 anni si scende a 15.300, e tra i 25-29 anni a circa 21.000. Con queste cifre, pagare un affitto a Madrid, Barcellona o Valencia diventa un’impresa. L’aumento del salario minimo interprofessionale a 1.184 euro al mese, deciso dal governo Sánchez, non è bastato a colmare il divario. Secondo il Consiglio della Gioventù, tra il 2020 e il 2022 i giovani sotto i 35 anni hanno perso in media 2.600 euro annui, complice l’inflazione e la precarietà contrattuale.
La Ley de Vivienda e l’era della coalizione – Negli ultimi anni il tema abitativo è diventato centrale nell’agenda politica. Durante il governo di coalizione tra PSOE e Unidas Podemos è stata approvata la Ley de Vivienda 12/2023, la prima normativa nazionale a introdurre un meccanismo di regolazione dei prezzi in “zone sotto tensione”. La legge ha ridefinito la figura del “grande proprietario”, abbassando la soglia minima di immobili per rientrare nella categoria e imponendo obblighi aggiuntivi.
È stato inoltre stabilito che una quota delle nuove costruzioni fosse destinata all’edilizia protetta e agli affitti sociali, mentre per scoraggiare la speculazione immobiliare è stata introdotta una sovrattassa sull’IBI (imposta municipale sugli immobili) per le case lasciate sfitte. Parallelamente, sono stati annunciati controlli più severi sugli appartamenti turistici e un aumento dei fondi pubblici destinati alla politica abitativa.
Tra le misure più discusse c’è stato il Bono Alquiler Joven, un contributo mensile di 250 euro per i ragazzi tra i 18 e i 35 anni con redditi bassi. Altri strumenti hanno riguardato il sostegno all’acquisto: una “carta di risparmio casa” per accumulare fino a 30.000 euro esentasse destinati alla prima abitazione, garanzie statali sui mutui e incentivi per ripopolare i comuni sotto i 10.000 abitanti.
La nuova fase del PSOE – Con la fine della coalizione e il ritorno a un governo guidato dal solo PSOE, con l’appoggio esterno di Sumar, Pedro Sánchez ha rilanciato la questione abitativa con nuove misure ancora in fase di definizione. L’annuncio più rilevante è quello di un aiuto fino a 30.000 euro per i giovani sotto i 35 anni, concepito come un affitto con opzione di acquisto negli alloggi di protezione ufficiale. Le mensilità pagate andrebbero a scalare dal prezzo finale in caso di compravendita, riducendo uno degli ostacoli principali all’accesso alla proprietà.
Il pacchetto include anche un sistema di assicurazione contro i mancati pagamenti a favore dei proprietari che affittano a giovani o famiglie vulnerabili, contributi fino a 10.800 euro per chi compra casa nei piccoli comuni e la riconversione di oltre 53.000 appartamenti turistici irregolari in abitazioni residenziali. Madrid ha inoltre promesso di triplicare i fondi destinati alle comunità autonome che investiranno a loro volta in politiche abitative.
Restano però ostacoli strutturali. In Spagna, come in Italia, per ottenere un mutuo le banche finanziano al massimo l’80% del valore dell’immobile. A questo si aggiunge un 10% circa in tasse e spese di gestione. In pratica, per acquistare una casa anche modesta i giovani devono disporre in anticipo di decine di migliaia di euro: un capitale che pochi riescono a mettere insieme. È qui che si inserisce la nuova misura dei 30.000 euro, pensata per colmare almeno in parte questa lacuna.
Un mercato in ebollizione – Gli annunci del governo arrivano in un contesto di forte tensione. I prezzi delle case sono aumentati del 12,8% nel secondo trimestre del 2025, superando i livelli della bolla immobiliare del 2007. Una crescita che rischia di vanificare gli sforzi istituzionali, soprattutto se non accompagnata da un reale aumento dell’offerta a prezzi accessibili.
L’effetto della Ley de Vivienda, almeno a Barcellona, è stato controverso. Dal 2024, con l’introduzione della prima “zona sotto tensione” in Spagna, l’offerta di immobili disponibili si è ridotta drasticamente: dalle oltre 123.000 abitazioni in affitto del 2022 alle 95.000 del 2024, fino alle 83.000 previste per il 2025. Molti proprietari hanno spostato le loro case sul mercato degli affitti temporanei, percepiti come più redditizi e sicuri: a Barcellona oltre la metà degli annunci è ormai in questa formula.
Parallelamente, il tasso di abitazioni vuote è cresciuto fino al 9,3%, contro il 6,3% di Madrid. La pressione della domanda si è impennata: se due anni fa ogni appartamento in affitto aveva circa 77 candidati, oggi la media è di 341. Il risultato è che, nonostante i vincoli sui prezzi, Barcellona resta la provincia più cara per affittare: da 1.302 euro medi mensili nel 2023 si è passati ai 1.649 attuali.
Il Sindacato degli Inquilini non risparmia critiche: “Il Bono Alquiler Joven non risolve nulla, è solo denaro pubblico che finisce nelle tasche dei proprietari, mantenendo affitti altissimi e alimentando la speculazione”. Sotto accusa anche i contratti di stanze e temporanei, “diventati un modo per aggirare la legge, soprattutto in Catalogna, dove la pratica è già diffusa. Per questo chiediamo al Parlamento di chiudere questa scappatoia. Dubbi arrivano anche dall’alleato di governo Sumar: per Yolanda Díaz l’aiuto di 30mila euro annunciato da Sánchez rischia di trasformarsi in un sussidio indiretto ai proprietari più che in un sostegno reale ai giovani. Resta ora da capire come e quando queste misure verranno applicate concretamente.