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“Meloni ultimo baluardo in Europa contro le sanzioni verso Israele”: media arabi criticano la premier

Per molti giornali e tv in lingua araba, la presidente del Consiglio “non vuole riconoscere lo stato palestinese prima che venga effettivamente costituito”. Ma viste le proteste e la mobilitazione per Gaza, la sua posizione potrebbe cambiare
“Meloni ultimo baluardo in Europa contro le sanzioni verso Israele”: media arabi criticano la premier
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Meloni è considerata l’ultimo baluardo contro l’imposizione di dure sanzioni europee nei confronti di Israele”. Lo scrive il 24 settembre l’agenzia stampa palestinese Quds, alla luce delle ultime dichiarazioni della premier italiana. Sotto la lente d’ingrandimento e di critica dei media arabi la sua ultima uscita: ‘Riconoscere la Palestina prima che esista potrebbe essere controproducente’. Le recenti esternazioni su Gaza del capo del governo italiano hanno dominato le aperture di molte testate in lingua araba, che hanno sottolineato parole come “controproducente” o “sulla carta”. Termini già usati a luglio dalla presidente del Consiglio in merito ad un possibile riconoscimento italiano della Palestina.

Molti media, come al Jazeera, hanno aperto scrivendo che la presidente “non vuole riconoscere lo stato palestinese prima che venga effettivamente costituito”. Una contraddizione in termini, segnala al Araby el Jadeed – giornale panarabo – che ricorda come “in rottura con decenni di politica estera occidentale, Regno Unito, Francia, Canada, Australia e diversi altri Paesi hanno riconosciuto uno Stato palestinese negli ultimi giorni, una mossa in gran parte simbolica che, tuttavia, ha aumentato la pressione su Israele mentre intensifica la sua guerra su Gaza”.

Mentre Meloni, evidenzia il quotidiano, “ha affrontato critiche in Italia per non aver preso posizione in maniera più decisa sulla guerra a Gaza”. E si ricorda come lunedì, “decine di migliaia di persone hanno protestato a Roma contro la guerra, chiedendo al governo italiano di intervenire”.

Già a luglio scorso Palazzo Chigi era stato criticato per l’immobilismo davanti al protrarsi della crisi di Gaza. Dalle pagine di Al Alam, quotidiano marocchino, il corrispondente da Roma, Abdel Latif al Bez, aveva scritto che “dopo mesi di bombardamenti e distruzione e la morte di migliaia di civili a Gaza, la presidente del Consiglio italiana Giorgia Meloni mantiene una posizione fredda e ambigua di fronte alla tragedia palestinese”. Il giornalista sottolineava come “Roma non ha trovato il coraggio di assumere una posizione chiara sul piano morale e umanitario”. Meloni, poi, “che parla spesso di “sovranità” e “diritti dei popoli”, ignora un popolo privato da decenni dello Stato, della dignità e della sicurezza”. Per il corrispondente, l’esecutivo predilige “la cieca subordinazione dell’Italia alle politiche di Washington”. E questo fatto “non è degno della sua storia né della sua posizione internazionale”.

Ora, però, l’Italia è a un bivio, sottolinea il sito online Quds: “la capacità di Meloni di resistere di fronte alla piazza italiana, ai media e all’opposizione. Con l’allargarsi della rabbia popolare e con i suoi ministri che continuano a usare termini come ‘massacro’ per descrivere ogni operazione militare a Gaza, l’Italia appare sull’orlo di un cambiamento radicale della propria posizione”.

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