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Ultimo aggiornamento: 14:47 del 24 Settembre

Piazze per la Palestina per FdI “città messe a ferro e fuoco”. Kelany: “C’è stata volontà di mettere in difficoltà la nazione”

Fratelli d’Italia torna sulle manifestazioni di due giorni fa. Malan: “Leader di partito parlano di complicità del governo italiano in un genocidio, non c’è da stupirsi che poi qualcuno tragga le conseguenze”
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Durante il convegno “Tutte le ambiguità della propaganda Pro-Pal”, organizzato nella biblioteca del Senato da Fratelli d’Italia, gli esponenti del partito guidato dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, dopo la polemica nelle aule parlamentari, tornano sulle manifestazioni che si sono svolte in 80 città italiane lo scorso lunedì in favore della del Popolo palestinese e per lo Stato di Palestina.

Per il presidente dei senatori di Fratelli d’Italia, Lucio Malan: “I leader di partito parlano di complicità del governo italiano in un genocidio non c’è da stupirsi che poi qualcuno tragga le conseguenze”. Per la senatrice Ester Mieli “quello che è avvenuto ieri a Milano, come è avvenuto a Roma, come è avvenuto a Firenze o nelle zone limitrofe è frutto di una campagna avvelenata, è frutto di quella politica che non sa dire il motivo per il quale Kirk è stato ucciso”.

Nelle piazze c’erano circa 500mila persone, con incidenti che si sono registrati solo a Milano. Ma la deputata Sara Kelany invita “a vedere le scene di Milano, le scene di Torino, le scene di Bologna, di Venezia, di Roma, in cui le città sono state messe a ferro e fuoco da facinorosi organizzati che avevano accanto alle bandiere della Palestina le bandiere con falce e martello. Noi di Fratelli d’Italia in questa partita siamo dalla parte giusta della storia”. Un resoconto che pare un tantino esagerato. E quando, al termine dell’evento, proviamo a farglielo notare, Kelany s’inalbera. Vorremmo farle notare, ad esempio, le scene sulla tangenziale di Roma dove gli automobilisti rimasti bloccati hanno solidarizzato con chi era sceso in strada per manifestare, ma non riusciamo: “Faccio presente che sono stati occupati dei centri logistici, quindi questo è la spia di una volontà organizzata di mettere in difficoltà le strutture fondamentali della nazione”.

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