
Nessuna condanna a un attacco a navi battenti bandiera italiana. Per questo abbiamo occupato l’aula stamattina: pretendiamo che Meloni, Crosetto, Tajani si presentino
A favore dell’incolumità dei passeggeri della Flotilla “la Farnesina aveva fatto già segnalazioni alle autorità di Israele affinché qualsiasi operazione affidata alle forze amate di Gerusalemme sia condotta rispettando il diritto internazionale e un principio di assoluta cautela”. Vi rendete conto di che cosa significano queste parole? Il ministro Tajani ha rinnovato la richiesta al governo di Tel Aviv di garantire la tutela del personale imbarcato. Significa che il ministro degli Esteri italiano sapeva. Ribadisce quanto concordato.
Una prova? La scelta delle parole: nessuna condanna a un attacco a navi battenti bandiera italiana. Navi con a bordo cittadini italiani, parlamentari, europarlamentari, colpite in acque internazionali.
Per questo abbiamo bloccato il Parlamento e occupato l’aula stamattina. Pretendiamo che Giorgia Meloni, Guido Crosetto, Antonio Tajani si presentino in quest’aula.
“Dall’una e fino alle quattro del mattino abbiamo ricevuto attacchi costanti, prima con materiale urticante e poi con bombe sonore, esplosioni che possono anche fare danni materiali”. Lo ha raccontato la nostra eurodeputata Benedetta Scuderi. Tre esplosioni sulla sua nave: una ha colpito l’albero, rompendo la vela principale. Se avessero colpito le persone, sarebbero state gravemente ferite.
Alle 8 di questa mattina 11 barche della Flotilla risultavano colpite, secondo il collega Scotto, a bordo di una di esse.
Le parole di Tajani sono in sostanza un patto di complicità criminale con il governo israeliano: i droni possono attaccare, ma cercate di non fare male a nessuno. Dichiarazioni orribili, inaudite, incredibili.
Siamo di fronte a un barbaro attacco di Israele alle navi civili della Sumud Flotilla. Un vero e proprio atto di guerra contro il territorio italiano. Un gesto terroristico rivolto direttamente a noi. Tajani si deve vergognare. E voi vi dite patrioti?
Vi ricordo che, nel 1985, Craxi aprì una crisi diplomatica con un altro Paese – addirittura gli Stati Uniti – per molto meno. E fece la cosa giusta. Parlo di un uomo che certo non appartiene al mio album di famiglia. Lo fece perché la vicenda dell’Achille Lauro riguardava una nave italiana e reati commessi su suolo italiano. Lo fece perché i caccia americani non avevano alcun titolo per dirottare su Sigonella l’aereo egiziano con a bordo i terroristi. Non ne avevano per prelevare i dirottatori. Sarebbe stata l’Italia a decidere se e chi estradare.
Oggi alla base di Sigonella atterrano aerei militari israeliani. Basi italiane vengano utilizzate da aerei militari di uno Stato genocida, senza un battito di ciglia. Basi che dovrebbero essere utilizzate solo nell’ambito di operazioni Nato. Basi che l’Italia usa per offrire complicità materiale ai crimini di guerra di Israele. Una complicità così profonda e così servile da accettare attacchi militari sul proprio suolo nazionale. Sulle nostre navi.
La gravità della vostra posizione ha superato ogni limite.