Attacco alla Flotilla, Crosetto manda la nave Fasan in soccorso: “Assistenza agli italiani”. Tajani media per gli aiuti a Gaza coinvolgendo Pizzaballa
Alla fine il governo si muove, almeno per mano del ministro Guido Crosetto. Dopo l’attacco contro almeno 7 barche della Sumud Flotilla, colpite con l’impiego di droni in acque internazionali al largo della Grecia, arriva la presa di posizione del titolare della Difesa: “In merito all’attacco subito nelle scorse ore dalle imbarcazioni, a bordo delle quali si trovano anche cittadini italiani, condotto mediante l’impiego di droni da parte di autori al momento non identificati, non si può che esprimere la più dura condanna“.
La nave militare italiana – Il governo italiano ha così deciso di muovere la Marina Militare: “Per garantire assistenza ai cittadini italiani presenti sulla Flotilla questa notte ho autorizzato l’intervento immediato della fregata multiruolo Fasan della Marina militare che era in navigazione a nord di Creta nell’ambito dell’operazione Mare Sicuro – ha reso noto Crosetto -. La fregata si sta già dirigendo verso l’area per eventuali attività di soccorso”. Il ministro ha aggiunto: “In democrazia anche le manifestazioni e le forme di protesta devono essere tutelate quando si svolgono nel rispetto delle norme del diritto internazionale e senza ricorso alla violenza”. Crosetto, che ha valutato la decisione sentendosi con la presidente del Consiglio, precisa che “sono stati informati l’addetto militare israeliano in Italia, il nostro ambasciatore e l’addetto militare a Tel Aviv e l’unità di crisi della Farnesina”. Oggi alla Camera e al Senato le opposizioni hanno bloccato i lavori chiedendo che Crosetto riferisca in Aula. Poco dopo Giorgio Mulè a Montecitorio e Ignazio La Russa a Palazzo Madama hanno comunicato che il ministro riferirà domani in entrambe le Aule. “L’invio della fregata italiana” annunciato da Crosetto “mi sembra il minimo“, ha commentato il presidente del M5s Giuseppe Conte: “È doveroso per un Governo assicurare protezione alle imbarcazioni italiane sotto attacco. Scioccante – ha aggiunto – il silenzio e l’immobilismo di Meloni: 2 anni di nulla su sanzioni a Israele, embargo armi, stop agli accordi di cooperazione militare”.
Anche Sanchez invia una nave militare – Poco dopo anche il premier spagnolo Pedro Sanchez ha annunciato che la Spagna invierà una nave della Marina militare per assistere la Flotilla diretta a Gaza: “Siamo preoccupati, ed è per questo che invieremo una nave per garantire che, se necessario, i nostri cittadini possano essere soccorsi e riportati in Spagna”, ha dichiarato in una conferenza stampa a New York. La nave salperà domani.
Tajani sente ministro degli Esteri israeliano – Intanto fonti della Farnesina riferiscono anche che il ministro degli Esteri Antonio Tajani sta lavorando a una mediazione con il governo di Israele per permettere l’ingresso a Gaza dei beni umanitari trasportati dalla Flottilla: “Il ministro è in contatto con il governo di Israele e ha individuato un credibile meccanismo di mediazione, il governo italiano sta esaminando tutte le opzioni per evitare nuove azioni offensive contro le imbarcazioni della Flottilla”, aggiungono le stesse fonti. Per questo Tajani ha sentito i ministri degli Esteri di Israele, Gideon Sa’ar, e di Cipro, Constantinos Kombos. La Farnesina, si apprende da fonti, vuole evitare qualsiasi possibilità di contrasto violento nel tentativo di bloccare la Flottilla.
Gli aiuti a Cipro e il coinvolgimento del cardinale Pizzaballa – È la stessa Giorgia Meloni, parlando da New York, a confermare la proposta del governo italiano che prevede la consegna degli aiuti a Cipro e il coinvolgimento del cardinale Pizzaballa. Secondo quanto trapela da fonti qualificate, gli aiuti trasportati dalla Flotilla dovrebbero essere consegnati alle parrocchie del Patriarcato latino a Cipro, da qui trasferirli al porto di Ashdod in Israele e poi, attraverso un corridoio aperto dalle Misericordie, farli arrivare a Gaza. Su questa ipotesi si è attivato il Patriarcato latino di Gerusalemme, guidato proprio da Pizzaballa, per dare fattibilità alla mediazione alla quale sta lavorando il ministro Tajani.
La risposta di Tel Aviv – E Israele immediatamente cavalca la situazione: “Abbiamo un’altra proposta per la flottiglia Hamas-Sumud: se non si tratta di provocazione e di servire Hamas, siete liberi di scaricare qualsiasi aiuto in vostro possesso in qualsiasi porto di un Paese vicino, al di fuori di Israele, da cui possa essere trasferito pacificamente a Gaza”, scrive su X il ministero degli Esteri israeliano. “Israele – aggiunge – non permetterà alle navi di entrare in una zona di combattimento attiva e non permetterà la violazione di un blocco navale legittimo. Si tratta di aiuti o di provocazione?”, conclude il ministero.
Il precedente – Nei giorni scorsi, va ricordato, il ministero israeliano della Difesa aveva richiesto alla Sumud Flotilla di “attraccare al porto di Ashkelon e scaricare lì gli aiuti, da dove saranno trasferiti prontamente in maniera coordinata nella Striscia di Gaza“, avvertendo che “Israele non permetterà alle imbarcazioni di entrare in una zona di combattimento attiva e non consentirà la violazione di un blocco navale legittimo”. Una richiesta, ha replicato il Global Movement to Gaza, che “non può essere interpretata come una neutra esigenza logistica”, ma “si inserisce in un modello di lunga data: la deliberata ostruzione da parte di Israele degli aiuti destinati a Gaza e i suoi tentativi di delegittimare chi contesta il suo blocco illegale”.
L’Onu chiede indagine indipendente – Anche l’Onu è intervenuta sulla delicata questione degli attacchi alla missione. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani ha chiesto la fine degli attacchi alla flottiglia in rotta verso la Striscia di Gaza, sollecitando un’indagine indipendente. “È necessario condurre un’indagine indipendente, imparziale e approfondita“, ha dichiarato un portavoce dell’Alto Commissariato, Thameen Al-Kheetan.
La reazione della Commissione Ue – Una prima reazione ai fatti di questa notte è arrivata anche dalla Commissione europea: “La libertà di navigazione deve essere rispettata, non è accettabile un attacco di drone contro la Flotilla o altro uso della forza: rispettiamo lo sforzo umanitario degli attivisti, che vogliono mettere in luce la situazione intollerabile a Gaza, la libertà di assemblea è un pilastro della nostra democrazia”, ha detto una portavoce dell’esecutivo comunitario, precisando di aver “preso nota” della decisione dell’Italia d’inviare una nave della marina militare.
La Farnesina denuncia “mail bombing” – Intanto la Farnesina denuncia che il ministero degli Esteri, in particolare l’Unità di Crisi e il Gabinetto del ministro, sono stati oggetto di un “mail bombing” innescato – rendono noto – da un centro sociale dopo l’attacco contro le barche della Flotilla. L’attacco, viene spiegato, è avvenuto con l’invio di “migliaia di false mail” e ha avuto fra l’altro “l’effetto di ostacolare proprio il lavoro dell’Unità di Crisi che in queste ore è in contatto con i cittadini italiani a bordo delle unità della Flotilla verso Gaza”. Del fatto l’autorità giudiziaria è stata informata dal comando provinciale dei Carabinieri.