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Ultimo aggiornamento: 14:38 del 23 Settembre

Caso Farfalle, Maccarani: “È un processo mediatico. Sono serena”. Anna Basta: “Daremo voce a chi ha provato certe cose sulla propria pelle”

L'ex dt della ginnastica ritmica parla di "rancori". L'atleta che per prima ha denunciato: "Felice si vada al dibattimento. A darmi forza c'è la mia verità"
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“Se mi aspettavo il rinvio a giudizio? Sicuramente non ero tranquilla sul fatto che non rinviassero, proprio perché sino a questo momento le nostre memorie difensive non sono mai state prese in esame. Vuoi perché questo tipo di reato è configurato in un certo modo dal punto di vista giuridico. Quindi, diciamo che, non so… sicuramente il giudice avrà, per questa udienza, letto tutto”. Così Emanuela Maccarani, ex direttrice tecnica della nazionale femminile di ginnastica ritmica alle telecamere del FattoQuotidiano.it dopo la decisione del Gup di Monza, Silvia Pasini, che ha disposto il rinvio a giudizio per l’ex allenatrice per maltrattamenti aggravati su alcune ex atlete. “Io credo che questo sia un processo mediatico – continua Maccarani – e che sia molto complesso: per le ginnaste dei rancori e per chi altro vuole perseguire questa strada e questa ondata per qualche altra cosa. Sono serena per il dibattimento – conclude l’ex dt – altrimenti se non fossi stata serena fino a questo punto, non avrei preparato la squadra olimpica per i Giochi di Parigi. Non avrei continuato nel lavoro per prepararne una nuova, fintanto che poi sono stata licenziata dalla Federazione. E quindi sicuramente questo fa di me quello che sono”.

Emozionata Anna Basta, ex ginnasta e componente delle Farfalle, ha denunciato insieme alla collega Nina Corradini di aver subito abusi psicologici, commenti offensivi sul fisico, pressioni sul controllo del peso e umiliazioni da parte dell’ex allenatrice e che si sono costituite parte civile nel processo. “Sul fatto che si arrivasse a processo avevo opinioni contrastanti dentro di me – dichiara al Fattoquotidiano.it -. Quindi mi sono semplicemente detta di vivere tutto al momento e di fare sempre il possibile per portare a casa la verità. Ovviamente siamo molto felici di poterlo fare attraverso il processo“. Si sono costituite parte civile altre due ex ginnaste, Beatrice Tornatore e Francesca Mayer. “Sono persone che conosco molto bene – continua Basta – e che mi hanno sempre un po’ sostenuta, anche se da dietro le quinte. Ho apprezzato tanto il loro supporto in questo momento cruciale, perché significa davvero dare voce a tante persone che, come me, hanno vissuto e provato certe cose sulla propria pelle”.

Dopo oltre due anni e mezzo Maccarani e Basta si sono riviste, questa volta in aula di tribunale, l‘una contro l’altra. “È stata una sensazione molto forte, che ti fa riaffiorare certi ricordi e certe esperienze. Non è facile – prosegue l’ex Farfalla -. Allo stesso tempo però, a darmi forza non è solo la mia verità e quella delle ragazze che si sono costituite parte civile, ma anche tutte le persone che mi stanno aiutando. E soprattutto la convinzione di poter essere utile a qualcuno”. “Maccarani ha detto che questo processo nasce da un rancore? Non è così. Sinceramente non ci guadagno nulla. Mi sono state dette tante cose, e lo accetto, perché purtroppo è normale che accada. Ma questo non nasce da un rancore – conclude Basta -: nasce dalla volontà di fare del bene. Se poi questo non viene capito da alcune persone, non posso entrare nella testa degli altri, non posso essere il loro pensiero. Ma resta la nostra convinzione, i nostri principi e tutto ciò su cui basiamo le nostre azioni”.

Servizio di David Perluigi, riprese Mauro Folio, montaggio di Angelica Tranelli

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