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Ultimo aggiornamento: 16:38 del 23 Settembre

Attiviste “insanguinate” e col corpo dipinto da serpente, l’azione di Peta al negozio di Prada: “Stop pelli di animali selvatici”

Il flash mob di fronte alla boutique in Galleria Vittorio Emanuele a Milano
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Con l’avvio della Settimana della Moda di Milano oggi, Peta e alcune attiviste di Iene Vegane “insanguinate” e “coperte di lividi”, seminude e con il corpo dipinto a pelle di serpente, si sono posizionate davanti alla boutique principale di Prada in Galleria Vittorio Emanuele, a Milano. Reggendo cartelli a forma della borsa Prada modello “Galleria” in coccodrillo, le attiviste hanno portato il messaggio “Prada: elimina le pelli di animali selvatici”. “Se i clienti di Prada avessero un posto in prima fila nei mattatoi dove gli animali selvatici vengono massacrati di botte e fatti a pezzi per le loro borse e cinture, rinnoverebbero i loro guardaroba in un batter d’occhio, in chiave vegana”, afferma Yvonne Taylor, vicepresidente dei progetti aziendali di Peta: “Peta esorta Prada a lasciare che gli animali vivano in pace e a unirsi a decine di altre importanti case di moda nell’adottare una moda gentile”.

Le entità di Peta, si legge in una nota, “hanno documentato la crudeltà dilagante nei mattatoi che forniscono pelli di animali all’industria della moda: lavoratori che gonfiano d’acqua serpenti vivi, li colpiscono con martelli e li tagliano con i rasoi; tagliano il collo dei coccodrilli e infilano barre di metallo lungo la loro spina dorsale; e decapitano lucertole vive con i machete”. Un’inchiesta della Peta “sulle più grandi aziende di macellazione di struzzi al mondo – tra cui i fornitori di Prada – ha rivelato che i giovani uccelli vengono stipati su camion e trasportati ai macelli, dove vengono storditi elettricamente e sgozzati. Allevare e uccidere animali per la loro pelle contribuisce anche alla catastrofe climatica in corso, influenzando fattori come la devastazione del territorio e l’inquinamento del suolo e delle acque”.

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