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Le domande che restano irrisolte sul caso Grignani-Pausini. Ad ora so a chi dare la mia solidarietà

'La mia storia tra le dita' non è una qualsiasi canzone di successo. Una modifica sostanziale, in questo caso, può essere arbitraria?
Le domande che restano irrisolte sul caso Grignani-Pausini. Ad ora so a chi dare la mia solidarietà
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Tanto tuonò che piovve. Dopo mesi di rimbalzi sui social, e dopo che finalmente il 12 settembre Laura Pausini ha pubblicato la cover de La mia storia tra le dita di Gianluca Grignani, quest’ultimo, che pare abbia potuto ascoltarla solo dopo la pubblicazione, non ci sta e ha deciso procedere in sede legale. Proviamo a ricostruire le ultime settimane di questa storia.

Partiamo da questa estate. Il rapporto tra i due artisti si incrina perché la Pausini, in occasione dell’annuncio social dell’uscita della futura cover, non cita Grignani. La cantante poi, dopo le polemiche e alcuni scambi social con il cantautore, lo scorso 6 settembre ci tiene a far presente, dal palco del raduno dei suoi fans al Pala Cattani di Faenza, che il brano era stato “scritto da Gianluca Grignani…” e giù risate degli spettatori, causate ovviamente dal pregresso estivo, per poi sottolineare come fosse “stato un successo in alcuni Paesi… non dappertutto, ma in alcuni sì”, e giù ancora risate. Questo video pare sia poi stato misteriosamente rimosso dalla rete, ma le risate riecheggiano ancora adesso. E qui però Grignani non risponde.

Insomma poi il 12 settembre la canzone esce. Dalla padella alla brace: il brano viene cantato con il testo cambiato e ne viene completamente stravolto il senso. Per esempio, il passo: “Ed è per questo che mi vedi fare il duro in mezzo al mondo per sentirmi più sicuro” diventa: “Ed è per questo che ti vedo fare il duro in mezzo al mondo per sentirti più sicuro”. Un’ammissione di fragilità diventa un’accusa bella e buona. Il brano è depotenziato e svilito della sua energia artistica, che nel caso di un cantautore come Grignani ha sempre a che fare con il rapporto dialettico tra la canzone e la sensibilità di chi scrive musica e parole.

Il tema sembra molto sentito, tanto che il sottoscritto realizza un post su Facebook che diventa subito virale, rilanciato da diverse pagine e testate. Nel mio post, in maniera molto approfondita, faccio notare queste incongruenze; sono un critico musicale e nell’ambito del mio lavoro non mi è difficile notare come la volontà dell’autore del brano originario non sia stata rispettata: quella della Pausini si è rivelata un’operazione filologicamente disastrosa, oltretutto anche lanciata in maniera fastidiosa se prima non citi l’autore del brano e poi migliaia di fans al tuo raduno gli ridono dietro. Ma tant’è.

A questo punto Grignani rilascia una dichiarazione a Mattia Marzi de Il Messaggero e dice di aver dato mandato ai suoi legali per la diffida. Dice Grignani: “Vorrei che si sapesse che mi dispiace, ma sono stato costretto a farlo. Non sono un bellicoso, ma non avevo alternativa. […] Laura non mi ha fatto ascoltare prima il brano. […] Mi sono preso qualche giorno per riflettere. E quando ho realizzato che la parte semantica è stata stravolta a tal punto che la canzone stessa ha perso il suo significato, ho capito che non potevo restare in silenzio”.

Marzi nell’articolo scrive che Grignani sostiene che la Pausini non l’aveva mai informato delle modifiche e che non gli ha chiesto i necessari permessi; infatti il cantautore dice di aver ascoltato il brano solo dopo la pubblicazione. Se, d’altra parte, tutto questo non fosse vero, come mai Grignani avrebbe adito le sedi legali se non fosse sicuro dell’inesistenza delle autorizzazioni necessarie? Attendiamo sviluppi. E un’altra domanda, cruciale, sarebbe questa: Grignani avrebbe mai dato il suo assenso alla pubblicazione della cover se prima l’avesse sentita? Personalmente, se è così che stanno le cose, Gianluca Grignani avrebbe la mia piena solidarietà.

A questo punto però l’entourage della cantante liquida la cosa così: “Le autorizzazioni ci sono tutte e questa storia inizia a essere ridicola”. Questa forse è la cosa più fastidiosa, parlo proprio dal punto di vista artistico.

La mia storia tra le dita non è una qualsiasi canzone di successo. Vi invito ad andare a leggere il mio post su Facebook. Una modifica sostanziale, in questo caso, può essere arbitraria? Si può cambiare e stravolgere ogni cosa in arte, ma siamo certi che di un simile cambiamento Grignani non dovesse essere messo al corrente? Almeno per rispetto della filologica volontà dell’autore. Se è vero che Grignani non sapeva preventivamente delle modifiche, queste domande attendono risposta. Nella canzone d’autore il rapporto tra i brani e la vita dell’artista è strettissimo e l’equilibrio sottile. La canzone e la vita per un cantautore sono tutt’uno. Tra tutte le autorizzazioni necessarie, il beneplacito dell’autore era forse il più importante.

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