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Google blocca la raccolta firme “Preti contro il genocidio”: “Vogliono fermarci”. Poi l’account viene ripristinato

Inaccessibile per ore l'account con il quale erano state registrare oltre mille firme di religiosi di tutto il mondo, tra cui Zanotelli, Ciotti e 10 vescovi
Google blocca la raccolta firme “Preti contro il genocidio”: “Vogliono fermarci”. Poi l’account viene ripristinato
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Stanno provando a fermarci. Stanotte alle 2:01 l’account della rete ‘Preti contro il Genocidio’ (profetiperlapace@gmail.com) è stato improvvisamente bloccato”. A parlare è padre Pietro Rossini, saveriano, membro del comitato direttivo e responsabile comunicazione della raccolta firme promossa da don Rito Maresca a cui hanno aderito già oltre mille religiosi da ogni parte del mondo: tra loro padre Alex Zanotelli, don Luigi Ciotti e una decina di importanti vescovi. “Al tentativo di accesso è comparso il messaggio: ‘Il tuo account è stato disattivato’. A quanto pare la nostra campagna nata per rispondere ai crimini dello stato di Israele contro la popolazione palestinese a Gaza e nei Territori Occupati, non piace a qualcuno” dice padre Rossini.

Nel comunicato ufficiale si spiega che è “stato immediatamente contattata l’assistenza Google. In un primo momento, l’operatore ha comunicato che l’account risultava ‘cancellato’, per poi correggere l’informazione e riferire che era ‘bloccato’. Google ha indicato di effettuare la procedura di ripristino, ma questa risulta di fatto impossibile, poiché richiede l’accesso allo stesso account che risulta inaccessibile. È stata quindi presentata una segnalazione formale: la risposta ricevuta prevede almeno una settimana di attesa”.

Google, a fine giornata, spiega: “I nostri sistemi automatizzati di prevenzione degli abusi hanno temporaneamente sospeso questo account dopo aver rilevato segnali di registrazione coerenti con la creazione massiva di account. Questa azione non era legata ai contenuti dell’account stesso. A seguito di una revisione, l’account è stato ripristinato“.

Nel frattempo i sacerdoti si sono organizzati con un nuovo link https://forms.gle/YoemRXDcpr3VUb477 per far firmare nuovamente gli aderenti. “Non sappiamo – dice don Maresca – se Google sbloccherà l’account ma noi ripartiamo. Non permettiamo a questo incidente di percorso, qualsiasi ne sia la causa di scoraggiarci. Qualcuno potrebbe chiedersi perché di nuovo Google. Perché abbiamo fiducia in un mondo capace di interrogarsi anche sul potere delle big-tech”.

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