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Salone Auto di Torino, la Cina è più che vicina: un terzo dei marchi è di Pechino

La "dipendenza" è certificata anche dal primo premio europeo dedicato al design cinese in Europa, per promuovere la cooperazione tra i sistemi automotive di Italia, Europa e Cina
Salone Auto di Torino, la Cina è più che vicina: un terzo dei marchi è di Pechino
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L’automotive cinese spopola nei saloni europei. Dopo Monaco, tocca a quello di Torino certificare come le case costruttrici cinesi abbiano ormai preso ampiamente piede. Su 50 marchi presenti dal 26 al 28 settembre negli stand tra piazza Castello e i Giardini Reali, ben 17 vengono da Pechino. Una sfilza di auto “made in Pechino”, quindi, sono pronte a colonizzare la fu capitale dell’auto italiana.

Il conto è presto fatto: un terzo degli espositori è cinese. Ci sono Byd, Dongfeng, Evo, Geely, Leapmotor, Omoda (Chery) e Voyah (Dongfeng), Denza (Byd), Seres (Dongfeng), Emc (Yibin Kaiyi), Foton (Baic), Geely, Jaecoo (Chery), Lepas (Chery), M-Hero (Dongfeng), Polestar (Geely) e SWM (Shineray).

Oltre al design italiano, quindi ci sarà tanta Cina e la filiera dell’auto, piegata dalla crisi di vendita di Stellantis, cerca di aprirsi al mondo dell’est. Non a caso, durante i giorni del Salone Auto, è in programma il “Piemonte meets China-Turin Automotive Design Award”, il primo premio europeo dedicato al design automobilistico cinese in Europa, per promuovere la cooperazione tra i sistemi automotive di Italia, Europa e Cina.

Per il resto, a fare la parte del leone, sarà la “padrona di casa” Stellantis che è presente con tutti i suoi marchi – Abarth, Alfa Romeo, Lancia, Fiat, Jeep, Maserati, Ds, Peugeot, Citroen, Opel – e la motor valley emiliana con Ferrari e Dallara.

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