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Omicidio Kirk, la caccia all’uomo e i proiettili con “slogan pro-transgender”: cosa sappiamo dell’attentato

Il killer è ancora senza volto ma gli agenti dell'Fbi hanno tracciato gli spostamenti. Sulle munizioni, dice il Wall Street Journal, c'erano anche "frasi antifasciste"
Omicidio Kirk, la caccia all’uomo e i proiettili con “slogan pro-transgender”: cosa sappiamo dell’attentato
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Una caccia all’uomo ancora senza esito, due sospettati fermati e rilasciati, i proiettili “firmati”. L’omicidio di Charlie Kirk non ha ancora un volto anche se gli investigatori ritengono di aver tracciato i movimenti dell’assassino all’interno del campus universitario dello Utah, dove il leader dei giovani Maga è stato ammazzato mentre teneva una conferenza: un colpo sparato da un cecchino, dall’alto di un palazzo poco lontano, lo ha ucciso colpendolo al collo. Ritrovata anche la presunta arma del delitto: un fucile a otturatore ad alta potenza, in una zona boschiva vicina all’università. E, secondo quanto riferisce il Wall Street Journal, le munizioni sarebbero state incise con espressioni di ideologia transgender e antifascista.

Gli indizi: dall’impronta ai proiettili

In mano, gli investigatori avrebbero anche alcuni altri possibili indizi al vaglio: “L’impronta di una scarpa e l’impronta del palmo di una mano” che potrebbero appartenere all’assassino. Le foto dell’uomo sospettato di essere il killer di Kirk sono state diffuse dall’Fbi: l’uomo è apparentemente alto, indossa un cappellino e degli occhiali, un paio di jeans e una maglia a maniche lunghe nera con una bandiera americana e un’aquila. “Stiamo esaminando attentamente le segnalazioni, stamattina ne abbiamo ricevute più di 130”, è stato spiegato. Intanto il presidente Usa Donald Trump ha puntato il dito contro la retorica della “sinistra radicale” addossandogli la responsabilità della morte dell’attivista di destra. Il tycoon ha dichiarato di essere “pieno di dolore e rabbia” per l’assassinio nel campus universitario. “Charlie ha ispirato milioni di persone e tutti coloro che lo conoscevano e lo amavano sono uniti nello shock e nell’orrore. Questo è un momento buio per l’America”, ha detto in un video girato nello Studio Ovale, annunciando bandiere a mezz’asta per l’omicidio del leader dei giovani Maga.

L’assassino latitante e i video “buoni”

Con i sospettati già rilasciati, grazie alle telecamere gli investigatori hanno tracciato i movimenti del killer nel campus universitario, sino a quando è salito sul tetto dell’edifico da dove ha sparato. Quindi è sceso e fuggito. Le indagini sono condotte dall’Fbi e dagli agenti dello Stato dello Utah. Le autorità hanno assicurando di avere dei “buoni video” sul sospetto chiedendo la collaborazione di chiunque abbia informazioni utili. Al momento, diverse fonti di polizia, hanno sostenuto che il killer avrebbe un’età “universitaria” e per questo si sarebbe “confuso bene” all’interno del campus.

La caccia all’uomo è iniziata alla mezzanotte italiana. Nel giro di poche ore autorità hanno fermato e rilasciato due sospettati: secondo la nota congiunta di Fbi e Dipartimento di sicurezza pubblica dello Utah, citata da Cnn, nessuna delle due persone ha alcun legame con la sparatoria. Una persona, George Zinn, è stata accusata di aver ostacolato la polizia universitaria. Nessuna informazione, invece, sui motivi del fermo dell’altro sospettato. Per le autorità il delitto sarebbe opera di una sola persona, vestito in abiti scuri.

Intorno alle 2 (ore italiane) il direttore dell’Fbi Kash Patel aveva annunciato il rilascio del secondo sospettato, dopo un interrogatorio delle forze dell’ordine: “Le nostre indagini proseguono e continueremo a diffondere informazioni nell’interesse della trasparenza”, ha scritto Patel su X. Il governatore dello Utah Spencer Cox, in conferenza stampa, aveva dichiarato che la prima persona ad essere fermata sul posto, Zinn, non è stata ritenuta l’assassino, ma è stata accusata di ostacolo alla giustizia.

Le munizioni “incise” con slogan antifascisti

Con il passare delle ore sono emersi altri dettagli investigativi. Il Wall Street Journal, citando un bollettino interno delle forze dell’ordine e una persona a conoscenza delle indagini, sostiene che le munizioni ritrovate dentro e vicino al fucile usato per uccidere Kirk sarebbero incise con espressioni di ideologia transgender e antifascista. In Rete, alcuni canali Osint, hanno anche diffuso le foto della presunta arma, un fucile Mauser calibro 30-06, usato solitamente nella caccia agli ungulati. È stato rinvenuto nei boschi vicino al luogo della sparatoria di ieri alla Utah Valley University, avvolto in un asciugamano con un bossolo ancora in canna, hanno riferito le fonti. Nel caricatore c’erano anche tre colpi non sparati, tutti con scritte. La Cnn riporta che sui proiettili sono state trovate incise delle iniziali che gli investigatori stanno cercando ora di associare con un nome e un cognome.

La dinamica dell’omicidio e la polemica sulla sicurezza

Charlie Kirk stava parlando a un dibattito organizzato da Turning Point USA nel campus quando, secondo le autorità, l’assassino ha sparato da un tetto. La Utah Valley è la più grande università pubblica dello Stato con 47.000 iscritti, si trova a circa 64 chilometri a sud della capitale dello Stato, Salt Lake City. L’attentatore ha sparato un solo colpo, secondo Beau Mason, commissario del Dipartimento di Pubblica Sicurezza dello Utah. Kirk è stato colpito mentre rispondeva a una domanda sulle sparatorie di massa. Dopo essere stato colpito è stato trasportato al Timpanogos Regional Hospital, dove è morto. Il governatore Cox ha definito l’omicidio un “assassinio politico”. Secondo Jeff Long, capo della polizia dell’Università dello Utah, Kirk aveva un servizio di sicurezza privato: “Questo – ha spiegato – è un campus con 40 mila studenti. All’evento c’erano tremila persone, noi eravamo addestrati anche per questa situazione”. Long ha dichiarato che all’evento erano presenti solo sei agenti, tra cui alcuni in borghese tra la folla. Il discorso di Kirk si è svolto “in una specie di area concava qui nel campus centrale”, ha detto. “Abbiamo un’area con una cascata, e quindi lui si trovava in una zona più bassa, circondata da edifici”.

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